Conti pubblici, oggi a Bruxelles le raccomandazioni su procedure per deficit eccessivo
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Conti pubblici, oggi a Bruxelles le raccomandazioni su procedure per deficit eccessivo

lunedì 2 giugno, 2014

BRUXELLES, 2 GIUGNO 2014 - E' prevista per oggi pomeriggio alle 14.00, a Bruxelles, la presentazione delle raccomandazioni, Paese per Paese, sulle procedure per deficit eccessivo da parte del presidente della Commissione Europea, Josè Manuele Barroso, e del responsabile degli affari economici Olli Rehn.

Ogni Paese deve assicurare di rispettare il proprio Obiettivo di medio termine, promettendo di far arrivare la propria traiettoria vicina al pareggio del bilancio strutturale. Questo in attesa che entri in vigore, nel 2016, il Fiscal Compact che impone di tagliare il debito eccessivo di un ventesimo l’anno.[MORE]

Su questo punto l’Italia potrebbe essere giudicata inosservante, poichè mentre Roma prevede un deficit strutturale a fine anno dello 0,6%, L'Ue lo vede allo 0,8%, e questo potrebbe portare Bruxelles a chiedere una manovra di quasi 4 miliardi. In più per quanto riguarda il 2015, Roma prevede uno 0,1% e chiede di rinviare al 2016 il raggiungimento dell'equilibrio perfetto, cioè lo zero per cento strutturale, mentre Bruxelles prevede uno 0,7%.

Secondo quanto riportato da La Stampa questa mattina, dunque, all'Italia mancherebbero circa 9 miliardi, sebbene più fonti assicurino che la Commissione Ue non lo scriva esplicitamente nella proposta, e le stesse fonti concordino sul fatto che la proposta di raccomandazione al Consiglio sul programma nazionale di riforma 2014 dell’Italia "non dice nulla a proposito di uno sforzo aggiuntivo".

Dal Tesoro, in più, si dicono tranquilli e il ministro Padoan, ha parlato di una divergenza metodologica nel calcolo di alcune voci di bilancio, per cui "la diversità di opinione è parte della normale dialettica". "Se la Commissione ci consigliasse di intervenire sui conti si aprirebbe un confronto, potremmo tenerne conto o meno", secondo le fonti di governo, poichè le raccomandazioni di Bruxelles non sono vincolanti.

A Francia e Spagna potrebbero essere dati due anni di tempo in più per portare il deficit/pil sotto il 3%, e Portogallo, Slovenia e Olanda dovrebbero avere un anno di tempo in più. Tutto questo a conferma che i vertici Ue stanno allentando la richiesta di austerità, con un allentamento del rigore dei conti pubblici a patto che i paesi mettano in atto iniziative nel tentativo di far crescere l’occupazione e la ricchezza prodotta.

(Foto dal sito mosaico-cem.it)

Katia Portovenero


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