Conte: "Non vedevo nessuno al mio fianco. Non è un addio, ma un arrivederci"

domenica 3 luglio, 2016

BORDEAUX - "A novembre volevo anche restare, ma di fronte all'evidenza ho dovuto prendere atto della realtà: non vedevo nessuno al mio fianco. Sono contento di aver fatto questa esperienza. Questa panchina regala sempre grandi emozioni. Non è un addio, ma un arrivederci". Si è congedato in questo modo il ct Antonio Conte al termine del match che ha posto fine al sogno azzurro di proseguire il cammino a Euro 2016. La Germania batte ai rigori l'Italia 7-6 e Conte, che si concederà una settimana di vacanza prima di pensare al Chelsea, spiega i motivi che lo hanno indotto a lasciare la Nazionale dopo due anni.

"Ora spero che per l'Italia ci sia più spazio - ha esordito Conte - Avevo pensato di proseguire un altro biennio, ma poi ho capito che non era cambiato nulla. Anche la stampa non era dalla mia parte, sembrava che la guerra la facessi solo io e che la facessi per me, non per la nazionale. Vicino a me c'era solo il presidente Tavecchio, ma arrivava fino a un certo punto".

Il Ct spiega con quanta forza si "è creduto al sogno" e afferma di aver "cercato con le unghie e con i denti di restarvi aggrappati". Poi aggiunge: "La delusione nello spogliatoio era tanta. Il calcio regala soddisfazioni e amarezze ma questi ragazzi devono andare a casa sereni, hanno dato tutto quello che potevano e di questo li ringrazierò per sempre, li porterò nel mio cuore, sono stati due anni fantastici culminati con un mese e mezzo incredibile, non finirò mai di ringraziare tutti". [MORE]

Conte, infine, traccia un bilancio e asserisce: "Lascio una macchina da guerra, come avevo promesso, e questi ragazzi cresceranno: credo che il nostro segno sia indelebile. Quando dai tutto, nessuno ti può rimproverare nulla e questi ragazzi hanno dato tutto ciò che avevano. È giusto che la gente apprezzi questo. Quando vedi che c'è lavoro, sacrificio, passione, entusiasmo. Quando ami quello che fai, ami il tuo paese, ami la maglia che indossi, emergono valori forti".

Luigi Cacciatori

Immagine da wikipedia.org

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