Conclusa l'esercitazione nazionale di Protezione civile sul rischio sismico
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CATANZARO 17 DICEMBRE 2012 - Si è conclusa l’esercitazione nazionale di Protezione civile sul rischio sismico che si è svolta, nei giorni 14 e 15 scorsi, in Basilicata e, simultaneamente, con azioni coordinate, anche in Calabria e Campania. L’esercitazione - informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta regionale - denominata “Basilicata 2012”, eseguita prevalentemente per posti di comando, ha inteso mettere alla prova l’efficacia del sistema di risposta delle componenti e delle strutture operative del servizio nazionale di Protezione civile a livello centrale e periferico, rientrante nell’ambito della pianificazione nazionale sul rischio sismico, avviata dal Dipartimento nazionale nel 2010 in Calabria, in raccordo con la Regione e le istituzioni territoriali.
Il sottosegretario regionale alla Presidenza con delega alla protezione civile, Franco Torchia, ha rimarcato che “l’esercitazione si inserisce in un percorso avviato dal Dipartimento nazionale che coinvolge l’intero Paese allo scopo di verificare la capacità di reazione in caso di eventi catastrofici. Preparare la cittadinanza a reazione organizzate e consapevoli - secondo Torchia – è uno dei punti di forza della prevenzione delle situazioni di rischio”.
In Calabria, nella giornata di sabato 15, si è proceduto con l’attivazione della Sala operativa regionale (Sor) nella sede della Protezione civile di Germaneto a Catanzaro, affidata alla supervisione del dirigente del settore Salvatore Mazzeo, il quale, coadiuvato dai funzionari responsabili delle unità operative, ha interagito e condiviso i dati relativi alle attività in essere mediante videoconferenza con il comitato operativo, riunito per l’occasione presso il Dipartimento nazionale della Protezione civile. Mazzeo ha anche seguito direttamente le varie fasi che hanno caratterizzato l’attività esercitativa, con particolare attenzione alle procedure emergenziali messe in campo a seguito dell’attivazione a livello provinciale del Centro di coordinamento dei soccorsi (Ccs) di Cosenza, a livello intercomunale del Centro operativo misto (Com) di Castrovillari e di 11 Centri operativi comunali (Coc).
Riguardo le attività inerenti le comunicazioni in emergenza il dirigente Mazzeo ha rilevato positivamente i risultati del test effettuato durante le attività esercitative, riguardante, in particolare, le capacità di copertura della rete radio regionale “che per l’occasione - ha spiegato - è stata in grado di coprire un raggio d’azione ottimale nel raggiungere tutti gli attori coinvolti, dal Ccs al Com, dai Coc a tutti gli operatori sul campo. Detto test – ha proseguito Mazzeo – si è reso necessario in quanto dettato dalle criticità emerse proprio sulle comunicazioni in occasione dell’esercitazione ‘Calabria 2011’. Queste criticità, com’è emerso da queste giornate esercitative, sono state ampiamente superate, in quanto, il settore ha profuso l’ennesimo sforzo, dotando di apparati radio tutti i Comuni afferenti ai Centri operativi misti di Scalea, Castrovillari e Trebisacce, proprio in virtù della particolare attenzione che la Protezione civile calabrese sta rivolgendo al territorio del Pollino, da tempo martoriato da uno sciame sismico”. Il dirigente Mazzeo ha, quindi, espresso soddisfazione anche per questo risultato “alquanto significativo – ha detto - che consentirà, in caso di eventi estremi ove non si potesse far uso dei normali mezzi di comunicazione, di raggiungere la quasi totalità del nostro territorio regionale”.
In assistenza all’intera esercitazione hanno partecipato attivamente 100 volontari con l’impiego di 22 mezzi, facenti parte delle associazioni di volontariato iscritte all’albo nazionale e regionale della Protezione civile, con il compito specifico di assistere la popolazione, allestire le aree per l’accoglienza, trasportare mezzi ed attrezzature e supportare le strutture operative. Inoltre, nell’ambito delle attività esercitative ci è stato anche un momento formativo nella sala operativa regionale di Germaneto, che ha visto impegnati i funzionari del settore, per un corso di formazione base sulle procedure da adottare durante interventi in emergenza ove si rendesse necessario l’uso di elicottero.
A conclusione dei lavori, il dirigente Mazzeo ha evidenziato “l’attenzione del Dipartimento nazionale rivolta, ancora una volta, verso il nostro territorio, non trascurando la proficua attività svolta dalla Prefettura di Cosenza, dai Comuni interessati all’evento, da tutte le Forze dell’Ordine e dalle associazioni di volontariato, che grazie al loro impegno, hanno reso possibile raggiungere buoni risultati sul test esercitativo. Le attività di queste due giornate di – ha ribadito infine Mazzeo – si sono svolte all’insegna di una logica e dovuta diffusione ai cittadini della cultura di Protezione civile, sia per quanto attiene il rischio sismico, e più in generale verso tutti i rischi naturali prevalenti sul territorio calabrese, avendo la piena e vigile consapevolezza di vivere su un territorio ad elevato rischio sismico, al fine di accrescere la capacità resiliente della comunità calabrese”.
Riportiamo le ipotesi di scenario e risposta del sistema per livelli di competenza.
Tra le innumerevoli attività che hanno visto impegnata la sala operativa regionale, vi è da registrare che, su precisa richiesta inoltrata dal settore, si è avuta la disponibilità da parte di Federalberghi di 5 mila posti letto.
Le attività svolte dal Ccs di Cosenza si sono concentrate sulla verifica della fruibilità dell’aviosuperficie di Scalea e contestuale verifica di possibilità di collegamento con la zona epicentrale con ipotesi di evacuazione del reparto dializzati dall’ospedale di Cosenza e rinvenimento di una vittima presso il Comune di Mormanno.
Per quanto riguarda le attività che hanno coinvolto il Com di Castrovillari, si è ipotizzata l’inagibilità della sede Com di Castrovillari con immediata individuazione di idonea sede alternativa e conseguente attivazione della pianificazione di emergenza degli enti locali, verificando presso il Comune di Mormanno il piano speditivo di emergenza e, conseguentemente, si è proceduto all’individuazione di nuove aree di attesa per la popolazione (gestione richiesta per assistere 5 mila persone con servizi campali).
Riguardo le attività che hanno coinvolto i Comuni afferenti al Com e Coc si è proceduto ipotizzando, oltre alle operazioni di soccorso, le attivazioni delle procedure amministrative per la compilazione delle schede necessarie alla rilevazione dei dati generali della popolazione coinvolta (evacuati, feriti, eventuali decessi, etc.).[MORE]