Coldiretti Calabria: "Aspettiamo la Coca-Cola e le altre multinazionali per fare i contratti"
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CATANZARO, 13 MARZO 2012 - “Registriamo positivamente l’ulteriore disponibilità del Direttore Affari Pubblici Europei della The Coca-Cola Company Salvatore Gabola manifestata nel corso dell’incontro con il presidente della Regione Scopelliti e gli Assessori all'Internazionalizzazione Fabrizio Capua e all'Agricoltura Michele Trematerra ma ora pur essendo stato questo un passaggio importante, dalle parole si passi ai fatti perché le arance continuano ad essere pagate ad un prezzo troppo basso e non remunerativo per le imprese agricole.” È quanto ha affermato il presidente della Coldiretti della Calabria Pietro Molinaro nel commentare l’incontro di ieri con la massima istituzione regionale. È, però, indispensabile - sottolinea il presidente della Coldiretti Molinaro - formulare degli accordi che non prescindano dal riconoscimento dei costi di produzione e dalla remunerazione del prodotto garantendo un prezzo all'agrumicoltore almeno di 15 centesimi al chilo passando anche attraverso un accorciamento della filiera per questo aspettiamo la Coca-Cola e gli altri acquirenti di succo per fare i contratti. [MORE]
Del resto - afferma Molinaro - dovremmo essere con le carte in regola visto che l’Assessore Capua per i prestigiosi incarichi ricoperti risulta essere un esperto conoscitore delle dinamiche delle industrie di bibite analcoliche. Basterebbe - continua la Coldiretti - pagare le arance ai produttori qualche centesimo di piu’ rispetto agli 8 centesimi al chilo attuali, aumentare di alcuni punti percentuali oltre il 12 per cento il succo di agrumi nelle bibite e indicare l’origine delle arance sulle etichette delle bottiglie per spezzare, con trasparenza e legalità, la catena di sfruttamento che sottopaga il lavoro ed il suo prodotto.
Su queste tre basi continuerà la mobilitazione di Coldiretti e pertanto gli acquirenti di succo concentrato, non è solo la Coca-Cola, diano subito un segnale molto preciso, altrimenti le arance continueranno a rimanere a terra. Bisogna continuare - ribadisce Molinaro - a battere il ferro finchè è caldo e pertanto le Istituzioni Nazionali e Regionali come già hanno fatto continuino a vigilare perché dopo l’incessante iniziativa di Coldiretti che ha smosso l’opinione pubblica nazionale ed internazionale non si potranno accettare solo generici impegni: occorre ridistribuire in termini di equità il valore all’interno della filiera.