Cisal: Tribunale di Santa Maria C.V. allo sbando e prossimo al collasso
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CATANZARO, 30 NOVEMBRE 2013 – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. “Percorsi chiari e precisi, un tuo diritto”, così recita il sito istituzionale della Giustizia. Peccato che non sempre e non ovunque sia applicato.
Così capita, ad esempio, nel tribunale di Santa Maria C.V., articolazione territoriale di Caserta, la cui situazione lavorativa peggiora, giorno dopo giorno sempre più, tanto da lasciar intuire un imminente paralisi delle attività, dove nessuno si cura di indicare percorsi chiari e precisi tali da garantire al personale operante i propri diritti; il diritto innanzitutto alla salute sul luogo di lavoro (un ambiente stressante e defaticante provoca malessere fisico e psicologico), ad un carico di lavoro sopportabile, ad ottenere le ferie quando richieste e, infine, ad effettuare gli straordinari dietro corrispettivo in denaro e non accumulando “eccedenze” che non saranno mai rese monetizzabili.
Le notevoli ataviche, croniche e sempre più evidenti carenze di personale, causate da svariate motivazioni tra le quali la quiescenza di buona parte dei lavoratori -- che come accade su tutto il territorio nazionale, a causa del blocco del turnover (imposto dalle ultime finanziarie e confermato dall’ultima legge di stabilità), da tempo non vengono rimpiazzati da nuovi dipendenti --, sommate ai disagi ed all’aumento dei carichi di lavoro derivanti dalla recente revisione della geografia giudiziaria, la cui conseguenza è stata la soppressione/trasferimento/accorpamento di numerose sedi, hanno portato sull’orlo del collasso gli uffici giudiziari del casertano.
Nei predetti uffici di Santa Maria C.V., un “esiguo” contingente di sole otto unità lavorative (1 funzionario; 1 cancelliere b3; 4 assistenti e 2 operatori giudiziari), in servizio presso la cancelleria civile, pur facendo tutto quanto nelle proprie possibilità - con abnegazione, impegno, profondo senso del dovere ed elevata professionalità (peraltro non riconosciuta , attesa la mancanza di riqualificazione da circa 20 anni) – deve fronteggiare una valanga di 15000 procedimenti pendenti, (5500 affari ex Carinola; 3500 affari ex Marcianise; 6000 affari ex Caserta); 5000 atti e fascicoli da inserire al Sicid; 70 sentenze depositate che attendono di essere pubblicate da ottobre; oltre a 18 udienze settimanali da svolgere.
Nel penale, non va certamente meglio! Il numero dei cancellieri è assolutamente insufficiente e il personale, costantemente impegnato a coprire le 21 udienze settimanali, non può occuparsi come dovrebbe e vorrebbe degli adempimenti. Così, costretto a lavorare su turni massacranti, anche fino a tarda sera, è sull’orlo dello sfinimento fisico e morale.
Non una sola unità lavorativa, è stata trasferita o distaccata, insieme ai fascicoli, dalle ex sezioni distaccate; anzi!
Personale giudiziario, prima in servizio in quella sede, è stato trasferito altrove.
Non sono più attivi neppure i servizi di sorveglianza poiché -- come tutti i contratti di tale tipo presso la Pubblica Amministrazione ed indotto, precedentemente attivi in Campania, contrariamente a quanto avvenuto finora --, dopo l’ultima scadenza non sono stati rinnovati.
Nell’evidenziare in modo quasi superfluo che questa ulteriore perdita di migliaia di posti di lavoro – così per come giustamente rilevato da Alessandro Pico, Segretario Generale con delega alla Campania di CISAL --, in una terra già martoriata come la Campania ed in una parte di essa come la c.d. “terra dei fuochi” maggiormente, rischia sempre più di far morire non solo di tumore, ma anche di fame, rimane pressappoco disastrosa la situazione lavorativa giudiziaria di S.MC.V.
Lì, dove, questo piccolo drappello di dipendenti (sempre più simile a degli assediati che resistono strenuamente agli assalti nemici), si trova, evidentemente, a lavorare in situazione di costante emergenza, mancanza di necessaria tranquillità e sicurezza, oltre che di indubbio pregiudizio per la salute.
Alla luce di quanto suindicato, al fine di meglio rappresentare le proprie urgenti necessità e tutte le loro quotidiane difficoltà, nonché l’esigenza di condizioni lavorative dignitose -– risolvibili solo mediante una massiccia immissione di personale in cancelleria unitamente ad una meritata riqualificazione e ad un adeguamento, mediante rinnovo, dei contratti da adeguare agli standard europei --, i lavoratori tutti del Tribunale di Santa Maria C.V. (impiegati, funzionari, dirigenti ed anche magistrati) e con loro avvocati, cittadini che hanno diritto ad un servizio rapido e efficiente, a cui si affianca come sempre in queste sacrosante rimostranze la CISAL Fpc, Dipartimento Ministeri-Sicurezza e P.C.M, dicono BASTA ALLE RIFORME FATTE SOLO PER RISPARMIARE (?) POCHI EURO SULLA LORO PELLE e terranno DEI SIT-IN DI PROTESTA PACIFICA, DALLE ORE 8,00 ALLE ORE 8,40 NEI GIORNI 3, 4 E 5 DICEMBRE 2013. [MORE]
Notizia segnalata da Antonello Iuliano