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ROMA, 22 NOVEMBRE - Il boss della mafia toto Riina, morto venerdì scorso a Trapani, è da poco arrivato al cimitero Corleone; il carro funebre è partito ieri da Parma, seguito dai familiari del defunto, e fatto entrare dal lato laterale per evitare fotografi e giornalisti. Sarà tumulato vicino a mafiosi del calibro di: Michele Navarra, Luciano Liggio e le ceneri di Bernardo Provenzano.
La tomba viene portata in una piccola cappella dove la salma verrà benedetta da Fra Giuseppe Gentile; ad accompagnare il feretro i membri della famiglia, la moglie Ninetta Bagarella e tre dei quattro figli: Lucia, Concetta e Salvuccio. Giovanni, il primogenito, è detenuto.
Totò Riina arrivò a Parma a febbraio 2015 dal penitenziario milanese di Opera dove venne ricoverato nel reparto detenuti dove ha continuato a scontare i suoi 26 ergastoli. Le sue condizioni di salute hanno incominciato ad aggravarsi sempre di più fino a precipitare una decina di giorni prima della morte, quando dal reparto ordinario è passato alla terapia intensiva-rianimazione.
Lì si è spento alle 3:37 del giorno dopo il suo ottantasettesimo compleanno. In solitudine, con intorno a sé i medici e gli infermieri che lo hanno curato fino alla fine e fuori dalla stanza la Polizia penitenziaria e personale della squadra mobile di Parma.
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando aveva firmato un permesso per una visita dei parenti nelle ultime ore, ma nessuno, né la vedova Ninetta Bagarella né i quattro figli sono riusciti a usufruirne. Sono arrivati il giorno dopo, reagendo con ostilità alla presenza dei media. In pubblico nessuno di loro ha mostrato lacrime.[MORE]
Fonte immagine: www.vice.com
Alessio De Angelis