Ciclone Tsipras sfida UE: "Rispetteremo programma Syriza"
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ATENE, 8 FEBBRAIO - Il primo ministro greco, Alexis Tsipras, è un fiume in piena e si impegnerà a “rispettare in pieno il programma con cui ho vinto le elezioni”. E’ da qui che si apre il discorso del neo Presidente, in vista del voto di fiducia in Parlamento che dovrebbe incassare nella giornata di Martedì. Un impegno non solo a sfondo politico ma sociale, quello di rinnegare la politica dell’austerity e dell’Ue a seguito del rispetto della volontà degli elettori che lo hanno portato al Governo del paese. “Questione di onore e rispetto”, questo il monito del Premier.[MORE]
Una Grecia che a quanto pare vorrebbe salvare il suo debito ma che si mostra polemica di fronte alla Germania, la quale sarebbe colpevole di dovere ancora i danni della seconda guerra mondiale e della propria occupazione. Questo l’atto del discorso finale, in cui gran parte delle nazioni (tra cui la Grecia stessa) sarebbero state vincolate a sacrifici economici pur di ricostruire una nazione che ha distrutto l’intero scenario mondiale, ed europeo in particolar modo. Una Germania ampiamente aiutata attorno al 1953 da tutte le principali nazioni europee. E allora Tsipras scalda i toni e parla di “obbligo storico”.
E prosegue rassicurando i propri elettori, dichiarando che non cederà ai ricatti dell’Ue. Il braccio di ferro, dunque, resta. Dato che si acquisisce anche alla luce del botta e risposta tra il Ministro greco degli Esteri, Yanis Varoufakis e il Ministro italiano dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Polemiche secondo le quali anche l’Italia “sarebbe a rischio bancarotta”. Parole ripudiate e smentite dal Ministro italiano, secondo cui il debito sarebbe sostenibile e le parole del Ministro greco sarebbero assolutamente fuori luogo. “Costruiremo una Grecia economicamente indipendente ma allo stesso tempo partner Ue”. Il Presidente parla di un sogno che potrebbe diventare “realtà”.
Ciò che chiede la Grecia è un nuovo accordo temporaneo legato ad una personale ricostruzione del debito. Possibile accordo su cui i politici greci della nuova maggioranza sarebbero ottimisti. Un problema che sarebbe “non economico, ma politico” ribadisce il Premier. Tutto ciò verrebbe risolto proprio sulla base di una breve soluzione (a tempo) di tre-quattro mesi, con una intesa che andrebbe avanti soltanto fino a Giugno senza quell’eventuale piano di salvataggio di cui la nazione ha usufruito per evitare il default. Di fatto una radicale opposizione alla "Troika".
Secondo Tsipras, l’austerità non farebbe parte degli accordi europeistici lanciati negli scorsi anni, tra cui il famoso trattato di Maastricht del 1992, rivisto successivamente dal Trattato di Amsterdam del 1997. Una Grecia che dunque sarebbe a fianco dell’Europa ma dalla totale parte della “crescita” dal punto di vista sostanziale in contrasto a quella austerità tanto applicata nei principali anni della crisi europea ed internazionale. L’accordo con le altre nazioni, dunque, prevederebbe un rispetto di quelli che sono i principali impegni ma un distacco radicale dalla politica economica attuale. Salario minimo, lotta alla corruzione e riassunzione dei dipendenti pubblici, questi gli altri temi cardine affrontati dal leader della sinistra radicale. Ora la passa palla alle principali voci dell’Ue e naturalmente, a tutti gli altri paesi dell'Eurozona.
Foto da: "scenarieconomici.it"
Cosimo Cataleta