Chiusura Tar di Pescara: i sindacati e gli avvocati protestano
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PESCARA, 22 LUGLIO 2014 – Si sono mobilitati i sindacati, la Cgil, la Cisl e l’Uil contro la chiusura della Sezione staccata del Tar di Pescara. Insieme a loro anche gli avvocati che hanno dichiarato guerra alla decisione presa sospendendo tutte le udienze civili, penali, amministrative e tributarie fino al 29 luglio.
Secondo i sindacati, il Tar di Pescara risulta il più produttivo di tutto l’Abruzzo con una percentuale del 64%, ma il Consiglio dei Ministri non sembra dello stesso avviso. Infatti, lo scorso mese, il Consiglio ha deciso di sospendere tutte le sezioni staccate dei tribunali amministrativi, lasciando quindi solo L’Aquila come sede operativa. Una decisione, questa, che ha scaldato gli animi degli avvocati coinvolti che hanno fatto notare la mole di lavoro ingestibile in una sola sede: solo nel 2013, a Pescara sono stati depositati 523 ricorsi.
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Oltre l’ingente quantità di pratiche, altro problema è la distanza: non è pensabile, secondo gli avvocati, che un cittadino debba giungere fino al capoluogo per effettuare un ricorso. Pertanto la chiusura del Tar di Pescara ‹‹è solo una operazione costosa per il reperimento di una nuova sede nel capoluogo, per la predisposizione dei locali, per il trasloco, per le indennità da corrispondere ai dipendenti, con possibili ripercussioni sull’efficienza››, senza considerare l’allontanamento dei cittadini dalla giustizia. Il 15 settembre dovrebbe esserci l’eliminazione definitiva, ma intanto continuano le proteste che potrebbero cambiare le sorti di questa decisione.
Erica Benedettelli
[immagine da leggioggi.it]