Cesare Battisti perde un'altra occasione per tacere: "Ci vuole un'amnistia sugli anni di piombo"
Cronaca Lazio Roma

Cesare Battisti perde un'altra occasione per tacere: "Ci vuole un'amnistia sugli anni di piombo"

domenica 4 dicembre, 2011

FIRENZE, 04 DICEMBRE 2011- Cesare Battisti torna a far parlare di sé. E lo fa nel solito modo arrogante e provocatorio. Gli italiani, nel recente passato, avevano dovuto subire l’irritante ironia dell’ex terrorista, sulle spiagge e le belle donne del Brasile. Ora con un tono da pseudo-intellettuale e da politico consumato Battisti in un’intervista a “Le Monde” ha proposto, senza troppa umiltà, un’amnistia sugli anni di piombo. [MORE]

"Vorrei una riconciliazione con il popolo italiano . Ci vuole un'amnistia, altri Paesi ci sono riusciti". Si assume "le responsabilità politiche e militari" ma sottolinea "attenzione non ho ucciso nessuno, ero solo una ruota del carro in una delle innumerevoli organizzazioni di estrema sinistra allora in guerra con lo Stato". Insomma Cesare Battisti in una versione “vittimistica” che dichiara la sua vicenda “un’ingiustizia circondata dal vuoto” che si basa "sulla fede nelle accuse di un solo e unico pentito, Pietro Mutti, che ha collaborato in cambio di una riduzione della pena".

Rimane il fatto che la giustizia italiana lo ha condannato all’ergastolo per ben quattro omicidi compiuti negli anni 70 quando era uno dei leaders dei “Proletari armati per il comunismo”. Alberto Torreggiani all’età di 15 anni fu ferito da un proiettile alla colonna vertebrale che lo ha reso paraplegico, nello stesso terribile episodio fu barbaramente ucciso il padre Pierluigi. Alberto continua indomito la sua battaglia per ottenere giustizia in modo tenace e commovente: nei suoi occhi è possibile leggere il dolore più intenso unito alla rabbia ma anche una forza di volontà eccezionale.

La Francia, il Brasile e altre nazioni si ostinano ad osannare Battisti, accrescendo il suo sconfinato ego, non riuscendo (o non volendo) a comprendere le aberranti azioni da lui commesse, per il quale è stato condannato.  Cesare Battisti si atteggia a perseguitato politico mettendo l’accento sull’ottusità dell’Italia che secondo la sua sfacciata analisi, dovrebbe cancellare tutto con un colpo di spugna. Insomma gli anni di piombo non sono mai esistiti. Aldo Moro mai ucciso, la bomba a Piazza Fontana mai collocata, strage di Bologna mai verificatasi così come tutte le morti causate dal delirante terrorismo rosso e nero di quegli anni.

Caro (si fa per dire) Battisti non funziona così. Perdonare la violenza politica degli anni 70 sarebbe un’offesa alla giustizia, alla memoria delle vittime e ai loro famigliari. Il fatto che questa “pretesa” venga dall’ex terrorista rappresenta un insulto alla civiltà, un ulteriore indebito lusso. Auguriamo a Battisti di conservare il suo proverbiale ghigno beffardo e di dimenticare (anche se nessuno è esente dal fare i conti con la propria coscienza) tra una caipirinha, una feijolada e quant’altro. Gli italiani non vogliono e non possono farlo.

Davide Scaglione


Autore
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