Cenere lavica sugli agrumeti della piana di Rosarno-Gioia Tauro
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10 GENNAIO 2014 - Coldiretti scrive all’assessore provinciale Rao: veloci e rigorosi accertamenti per il riconoscimento della calamità
Piove sul bagnato! Non bastava la crisi agrumicola generale, adesso, anche la “cenere lavica” dell’Etna ha compromesso la raccolta degli agrumi nella piana di Rosarno-Gioia Tauro. Il presidente della Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, ha scritto una lettera all’assessore agricoltura Gaetano Rao e per conoscenza all’assessore regionale Michele Trematerra.
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Nella lettera viene chiesto, “che nell’ambito delle competenze attribuite alle Amministrazioni Provinciali, si dia immediato corso a rigorosi accertamenti tecnici del caso, al fine di predisporre idonea relazione, da trasmettere al Dipartimento Regionale Agricoltura, per fare in modo che si possa avviare la procedura prevista dalle leggi vigenti e cercare di trovare ristoro per le aziende agricole danneggiate”.
Dai primi sopralluoghi svolti dai tecnici e imprenditori della Coldiretti di Reggio Calabria “la cenere'', 'ha creato due tipologie di problemi: su una buona parte degli agrumi ha bloccato il processo di maturazione su altri ha bruciato i frutti, mentre erano già maturi, che in evidenza, presentano delle macchie nere che, pur non inficiandone la bontà e la qualità, inducono i consumatori a non acquistarle, con un indubbio riflesso sulla commercializzazione.
E’ stato poi stimato, che ci sono punte fino all’80% di agrumi che presentano i danni evidenziati. “E’ di tutto risalto- si legge nella lettera - che tale situazione, sta creando anche problemi di competitività agli agrumi, che rappresentano uno dei nostri beni economici più importanti, negli anni successivi”. La Coldiretti ricorda che l’infausto evento calamitoso, non è assicurabile e quindi è necessario predisporre tutti gli atti idonei, affinchè, possa essere riconosciuta la calamità. La Coldiretti, ove richiesta, assicura la massima collaborazione.