Celebrata nella Cattedrale di Lamezia  la Messa Crismale presieduta dal Vescovo Cantafora
Societa' Calabria

Celebrata nella Cattedrale di Lamezia la Messa Crismale presieduta dal Vescovo Cantafora

venerdì 25 marzo, 2016

25 MARZO 2016 - Celebrata nella Cattedrale di Lamezia Terme la Messa Crismale, presieduta dal Vescovo Luigi Cantafora , il quale nell’Anno Santo della Misericordia ha messo in luce la centralità della misericordia nella vita dei sacerdoti, diaconi, seminaristi, religiosi e religiose della Chiesa lametina raccolti in preghiera nel primo giorno del Triduo Pasquale.

Il Presule, sottolineando il valore del sacerdozio ministeriale, che ha il suo modello di riferimento nel sacerdozio di Cristo, ha indicato gli atteggiamenti ingannevoli che possono oscurare lo splendore e la bellezza del sacerdozio. In primo luogo l’ individualismo che si insinua nel prete che brama «l’esaltazione della sua individualità, rischiando di costruirsi e innalzarsi da solo come la torre di Babele. Eppure, - ha precisato il Vescovo - anche se un prete dovesse ritrovarsi a terra con i propri cocci e le proprie rovine, la Chiesa ci sarà sempre ad aiutarlo a porre un migliore fondamento». Anche i sacerdoti rischiano di lasciarsi tentare dal potere che «fa diventare il nostro ministero inconcludente e perfino dannoso, perché fondato sul proprio tornaconto e anche un po’ narcisista, quando ricerchiamo la gratificazione della nostra immagine».  [MORE]

Dal giorno dell’ordinazione in cui il Vescovo unge con il sacro crisma il palmo delle mani, il sacerdote è chiamato - ha proseguito il vescovo - «ad aprire le mani e benedire, a non tenerle chiuse in un gesto rigido che evidenzia tensione interiore e non benevolenza, magnanimità e paternità. La chiusura e l’ostinazione compromettono il bene della comunione presbiterale, un bene prezioso che appartiene al cuore di Cristo e che spesso, è ferito da troppe chiacchiere inutili, da giudizi sterili e distruttivi». Alla luce di queste verità -secondo il vescovo - acquistano valore le parole di Gesù, soprattutto per i sacerdoti, «siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato».

Nel corso della celebrazione, animata dalla Corale Diocesana “Benedetto XVI” diretta dal maestro Sara Saladino, i sacerdoti hanno rinnovato le promesse sacerdotali e nel contempo sono stati benedetti gli oli santi, utilizzati dalla Chiesa nell’amministrazione dei Sacramenti: il sacro crisma, adoperato nei sacramenti del battesimo, della confermazione e dell'ordine; l’olio dei catecumeni, segno di fortezza per quanti lottano per vincere il peccato; l’olio degli infermi per l’unzione sacramentale di coloro che nella malattia e nella sofferenza compiono ciò che manca alla Passione di Cristo. Le anfore degli oli benedetti di quest’anno sono state realizzate dall’artista Gerardo Sacco e donate alla Diocesi lametina.

Lina Latelli Nucifero


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