CDM. Manovra, dalla flat tax al cuneo fiscale: ecco come potrebbero cambiare gli stipendi
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CDM. Manovra, dalla flat tax al cuneo fiscale: ecco come potrebbero cambiare gli stipendi Tra le priorità indicate da Giorgia Meloni per l’azione del suo esecutivo c’è quella di “un nuovo patto fiscale” tra Stato e cittadini: il governo sta intervenendo con alcune misure volte a ridurre il carico fiscale e far aumentare le buste paga. Ecco quali sono le novità allo studio
Le prime novità potrebbero riguardare, secondo le più recenti indiscrezioni, le partite IVA: la soglia entro cui si applica la flat tax al 15% dovrebbe salire dagli attuali 65mila a 85mila euro, secondo quanto riporta il Corriere della Sera
L’ipotesi della cosiddetta “flat tax incrementale” per i dipendenti, invece, sarebbe in discussione perché valutata costosa: si tratterebbe infatti di applicare una tassazione del 15% sull’incremento di reddito da lavoro e da impresa
La misura dovrebbe intervenire sulla variazione di reddito tra il 2022 e il migliore dei tre anni precedenti: se c’è un aumento di reddito rispetto ai dodici mesi in esame, quella parte in più verrebbe tassata al 15% anziché applicare la rispettiva aliquota marginale Irpef
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Lo stipendio del prossimo mese sarà decisamente più ricco per tutti coloro che lavorano nella Pubblica amministrazione, dagli insegnanti agli operatori della sanità: questo grazie agli arretrati di 50 mensilità che verranno aggiunti proprio nelle ultime 4 settimane dell’anno. Sarà però complicato mantenere queste cifre anche nei prossimi anni: come evidenzia il Nadef, servirebbero 16 miliardi di euro
Il Corriere della Sera ha provato a simulare come cambierebbe il reddito se la misura fosse introdotta: un lavoratore che dichiara 32 mila euro quest’anno e ha registrato redditi per 28 mila euro nel 2021, 31 mila nel 2020 e 26 mila nel 2019 dovrà prendere come riferimento il 2020. L’extra guadagno di mille euro verrebbe quindi tassato al 15%, cioè 150 euro contro i 350 di oggi
Un’altra misura che va a impattare sul reddito, introdotta con l’ultimo decreto Aiuti, è l’innalzamento della soglia esentasse per i fringe benefits: i benefici concessi dalle aziende ai lavoratori - che per il 2022 possono comprendere anche le bollette delle utenze domestiche - e non tassati sono saliti a quota 3mila euro
Capitolo taglio del cuneo fiscale: nella sua prima Manovra il governo Meloni dovrebbe rifinanziare con circa 4 miliardi di euro quello contributivo di 2 punti introdotto dal governo Draghi, destinato ai lavoratori con redditi lordi fino a 35 mila euro. Il beneficio quindi dovrebbe estendersi anche a tutto il 2023
Durante il discorso per la richiesta di fiducia alla Camera, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato la volontà di “arrivare a un taglio di almeno cinque punti del cuneo in favore di imprese e lavoratori” con un intervento graduale. Ulteriori abbassamenti della soglia, però, dovrebbero essere rimandati
La prima legge di Bilancio del governo Meloni avrà comunque al centro la necessità di contenere i costi dell’energia a carico di famiglie e imprese: secondo il quotidiano di via Solferino, circa due terzi dei 30 miliardi sul piatto verranno destinati ad affrontare il caro bollette
A breve, comunque, le misure verranno decise: oggi alle 18, infatti, è prevista a palazzo Chigi una riunione tra la premier Giorgia Meloni ed i capogruppo della maggioranza. L'incontro servirà per discutere proprio della legge di Bilancio, che è attesa lunedì al Consiglio dei ministri (Tg24.sky)
In aggiornamento