Catturato Johnny Lo Zingaro: si trovava Toscana insieme alla compagna
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SIENA, 26 LUGLIO - È finita la fuga di Giuseppe Mastini, alias 'Johnny lo Zingaro', latitante dal 30 giugno quando non si era presentato alla scuola di polizia penitenziaria di Cairo Montenotte, nel savonese, dove era stato assegnato per svolgere un periodo di lavoro esterno. L’ergastolano è stato catturato a Taverne d'Arbia, in provincia di Siena, a casa di parenti di Giovanna Truzzi, 58 anni, evasa a sua volta dagli arresti domiciliari che stava scontando a Pietrasanta, in provincia di Lucca. [MORE]
Le indagini hanno permesso di accertare che l'evaso, dopo aver lasciato il penitenziario di Fossano, ha raggiunto Genova con un taxi, spostandosi poi in treno fino al paese di Pietrasanta, dove ha incontrato il suo amore giovanile. Insieme alla donna si è poi trasferito a Taverna D'Arbia. Le persone che gli hanno dato appoggio sono state denunciate a piede libero per favoreggiamento.
Nella casa, raccontano i vicini, vivevano nove persone di etnia sinti insieme alla sorella della sua compagna. La famiglia avrebbe abitato nella frazione di Taverne d'Arbia da una decina di anni. Johnny e la donna sono stati seguiti dai poliziotti e dagli uomini della Penitenziaria fino a quando non sono arrivati nel loro nascondiglio. In vista dell'arrivo dei due era stato ordinato un nuovo materasso.
Ed è qui che i poliziotti hanno messo in atto lo stratagemma che ha consentito la cattura: gli agenti si sono sostituiti ai corrieri e, una volta all'interno dell'appartamento, hanno verificato e segnalato la presenza dell'uomo, facendo scattare il blitz coordinato dal Servizio centrale operativo. Al momento dell'irruzione, le forze dell'ordine non hanno esploso alcun colpo, raccontano ancora i vicini.
#johnnylozingaro individuato a Pietrasanta a casa dei parenti della sua compagna Poliziotti si sono sostituiti ai corrieri per una consegna pic.twitter.com/PnFlmTMYCk
— Polizia di Stato (@poliziadistato) 25 luglio 2017
L'operazione è stata portata a termine da agenti dello Sco della Polizia, delle squadre mobili di Cuneo, Lucca e Siena e dagli uomini del Nucleo investigativo centrale della Polizia Penitenziaria.
Giuseppe Sanzi
(fonte immagine iltirreno.it)