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Riceviamo e pubblichiamo
CATANZARO, 05 GENNAIO - Una volta associavamo al nome di Catanzaro, quella meravigliosa rupe che si affaccia al mar Ionio ed a quello Tirreno tal da assurgere il ruolo oltre che baricentrico ed direzionale per un intera regione, l’appellativo più famoso di “Città tra i due Mari”. Viste le cronache locali quotidiane invece leggiamo assiduamente per i palati fini e meno , [MORE]che Catanzaro è diventata la città delle sagre di quartiere, che nell’arco dell’anno , deliziano i gusti gastronomici dei catanzaresi con le varie leccornie di stagione. Insomma ogni quartiere una sagra ed ogni sagra un esponente politico locale che l’organizza e vi partecipa con tanto di foto da immortalare il momento per poi vantarsi davanti l’avversario e l’elettore nella prossima campagna elettorale amministrativa.
Insomma la politica catanzarese si è oramai ridotta a questo: una costante abbuffata di salumi, morzello, crespelle ed ogni altra prelibatezza nostrana; certi che con la “pancia” piena i problemi che affliggono la città capoluogo tendono a sparire mentre l’abbuffata non solo gastronomica ,risulta il migliore collante per i tanti aspiranti politici che si contenderanno la poltrona di sindaco e di consigliere comunale del capoluogo regionale.
Un 2011 importante anzi importantissimo per Catanzaro, ma che più che essere foriero di novità e rinnovamento, si sta trasformando nell’ennesima “sagra” dei riciclati e trasformisti che dopo anni di silenzio stampa ora persino s’interessano di calcio e strutture sportive cittadine e impianti fognari essendosene però ampiamente dimenticati quando erano amministratori cittadini: sarà che il cibo risveglia l’anima, ma quà invece resuscita politicamente anche i morti, che poi morti non sono, essi sono stati vigili e silenti ad aspettare il prossimo carro del vincitore astuti ed abili a salirci sù, magari in compagnia di una bella crespella.
Corrado DIDONNA
CIRCOLO “IL RINNOVAMENTO”- CATANZARO