Catanzaro. Demolizione dell'abusivismo: riportata la legalità sulla costa di Stalettì
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Un'operazione congiunta restituisce alla comunità un tratto di mare calabrese e si alza il sipario sulla lotta all'abusivismo edilizio.
STALETTÌ, 27 Febbraio - Un colpo decisivo è stato sferrato alla piaga delle costruzioni abusive sulla preziosa costa ionica Catanzarese. Oggi ha preso il via la demolizione di un immobile eretto senza alcuna autorizzazione, un atto di sfida alle leggi che tutelano il patrimonio demaniale marittimo nella pittoresca località di Caminia di Stalettì.
L'edificio, uno tra i vari sequestrati nell'ambito di un'indagine penale intrapresa dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, rappresentava un'offesa all'ambiente naturale, occupando abusivamente un'area di 169,4 metri quadrati. Già nel 2019, una ferma ingiunzione di sgombero era stata emessa dalla Capitaneria di Porto di Soverato, segnando l'inizio della fine per questa struttura illegale.
Dopo aver superato gli ostacoli burocratici, con il dissequestro necessario a permettere la demolizione, è l'Amministrazione Comunale di Stalettì a prendere le redini dell'operazione. Un lavoro di squadra lodevole, come sottolineato in una recente nota, che vede la collaborazione sinergica tra diversi organi statali, coordinati anche dall'attento occhio del Prefetto di Catanzaro. L'obiettivo comune è chiaro: restituire alla comunità un'area di indiscutibile valore naturalistico.
Sorvegliata stretta dalla Sezione di Polizia giudiziaria - Aliquota Carabinieri e dalla Guardia Costiera di Soverato, l'azione di oggi non è solo una demolizione fisica ma un simbolo di impegno nella lotta all'abusivismo edilizio.
Con un'occhiata al futuro, il Comune di Stalettì ha anticipato i costi dell'intervento, ma non mancherà di richiedere il dovuto rimborso dal trasgressore, in un esercizio di giustizia che vede il responsabile pagare per il danno arrecato alla collettività e all'ambiente.
Il messaggio è forte e chiaro: la legge prevale e la bellezza della Calabria deve essere preservata. (Ansa)