Castello Sforzesco, furto in pieno giorno: rubati tre quadri del '400
Cronaca Lombardia

Castello Sforzesco, furto in pieno giorno: rubati tre quadri del '400

domenica 24 agosto, 2014

MILANO, 24 AGOSTO 2014 - Ladri in azione al Castello Sforzesco di Milano dove sabato sono stati rubati tre quadri di un anonimo autore cremonese del Quattrocento. Le opere di piccole dimensioni, nella fattispecie 25 centimetri per 25, raffiguravano volti maschili ed erano di proprietà del Comune dal 1915.

Collocate nelle pareti della sala 17 del museo delle arti decorative del Castello, si presume che l’autore, o gli autori, del furto abbia messo in atto il colpo tra le 9 del mattino e le tre del pomeriggio, ora in cui un addetto alla vigilanza si è accorto dell’assenza delle opere. Soltanto attorno alle 20, dopo aver effettuato tutti gli accertamenti necessari per escludere la presenza dei dipinti in altri spazi del Castello, quali ad esempio i depositi o le sale dedicate al restauro, la responsabile della pinacoteca ha denunciato alla polizia il furto.

Le indagini adesso sono condotte dal commissariato di Milano Centro e dal Nucleo tutela patrimonio culturale di Monza. Al momento sono già stati visionati i filmati delle telecamere di sicurezza nel tentativo di ricostruire le dinamiche di quanto accaduto. Tuttavia, così come confermato dalla responsabile dei musei del Castello Sforzesco, Francesca Tasso, sembrerebbe che le pareti sulle quali erano appese le opere non rientravano nell’inquadratura delle telecamere. «Da 14 anni – ha affermato Francesca Tasso – da quando sono diventata responsabile del Castello Sforzesco non c’è mai stato un furto. Mi hanno riferito che l’ultimo è stato negli anni Ottanta». La Tasso ha inoltre spiegato che i dipinti rubati «erano fatte in serie e non erano opere uniche». Si tratta, infatti, di “tavolette da soffitto” che erano concepite per essere collocate collocate in posizione inclinata tra le travi di sostegno del soffitto di una camera di un Palazzo Rinascimentale. Tavolette quadrate sulle quali, per lo più, venivano dipinti uomini o donne con gli abiti rinascimentali. «Solo la collezione del Castello ne ha una quarantina – ha continuato Francesca Tasso –. Ne avevamo esposte 6 e ora tre sono sparite».

La responsabile dei musei del Castello Sforzesco ha anche spiegato quale possa essere il valore di mercato delle opere: «Sono opere di scarso valore economico ma di grande valore storico e gradimento per il pubblico perché danno ben l’idea dei costumi e della moda del tempo». Sul perché siano state adocchiate proprio quei tre dipinti la Tasso ha affermato: «il furto è stato studiato perché il punto su cui erano esposte le tavolette non è coperto dalle telecamere. Inoltre, questo genere di opere hanno un mercato limitato e cioè quello del piccolo antiquariato».[MORE]

In merito ai controlli che vengono effettuati all’interno delle sale del museo, viene sottolineato come ci siano tra i cinque ed i sei addetti alla sicurezza. Aspetto negativo e tallone d’Achille del sistema è la possibilità da parte dei visitatori di accedere al museo con borse e zaini, ma la Tasso ha precisato che «è già in programma per l’autunno un guardaroba per depositarli. Inoltre si potrebbero incrementare anche le telecamere».

(Immagine da ilgiorno.it)

Giovanni Maria Elia

 


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