Regeni, il 7 aprile incontro tra pm romani e investigatori egiziani: pronto dossier di 2000 pagine
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ROMA, 04 APRILE 2016 – Continuano le indagini sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore italiano scomparso il 25 gennaio al Cairo e ritrovato morto il 3 febbraio alla periferia della capitale. Ieri il portavoce del ministero dell'Interno, Abu Bakr Abdel Karim, ha confermato che le autorità egiziane non hanno mai chiuso il caso: «La ricerca dei responsabili è ancora in corso. Non possiamo confermare che Regeni sia stato ucciso da una banda di rapinatore. Le indagini sono in corso e non si sono mai interrotte, al contrario di quello che pensa qualcuno», ha detto. [MORE]
Intanto cresce l’ attesa per l'incontro tra gli inquirenti e gli investigatori di Italia ed Egitto che indagano sulla morte del giovane, posticipato dal 5 al 7 e l'8 aprile prossimi a Roma.
Ai due incontri prenderanno parte due magistrati e tre ufficiali di polizia egiziani, i magistrati della Procura della Repubblica di Roma e gli investigatori del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e del Raggruppamento Operativo Speciale dell'Arma dei Carabinieri che seguono il caso.
Secondo quanto riportato dal quotidiano locale"al Shouruk", che cita fonti della sicurezza locale, i magistrati egiziani avrebbero preparato un ampio dossier di oltre 2000 pagine contenente gli interrogatori di oltre 200 testimoni da portare a Roma.
Stando a quanto rivelato da "al Shouruk", infatti, «finora non è stata raggiunta la formazione definitiva della squadra che andrà in Italia, non è chiaro se includerà fonti giudiziarie, pubblici ministeri e medici legali».
Il quotidiano egiziano riporta la dichiarazione del ministro degli Esteri Sameh Shourky, il quale ha spiegato che «le agenzie governative e le forze di sicurezza egiziane stanno continuando a compiere ogni sforzo per arrivare alla verità, scovare i responsabili e portarli davanti alla giustizia», precisando che vi sarebbe una «piena collaborazione» con gli investigatori italiani presenti al Cairo. Il ministro avrebbe inoltre aggiunto che sarebbero in corso «contatti ad alto livello» tra i funzionari dei due paesi e che vi sarebbe un desiderio che questo «incidente» non comporti una crisi tra Italia ed Egitto.
Intanto nel fine settimana si è tenuta alla procura generale egiziana del Cairo una riunione del nuovo team di inquirenti sul caso Regeni, allargato alle procure di Giza, Heliopolis e Shobra al Khaima. Lo scorso 30 marzo il procuratore generale egiziano Nabil Saddeq aveva ordinato la creazione di una nuova squadra di ispettori per completare le indagini sull'omicidio del ricercatore italiano, spiegando che la decisione di nominare una nuova squadra di inquirenti è dovuta alla complessità delle indagini che riguardano più aree geografiche del paese.
[foto: tgcom24.mediaset.it]
Antonella Sica