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MILANO, 1 DICEMBRE 2011 – Dovrà ricominciare dall’inizio il processo per la morte di Lea Garofalo, la donna, uccisa nel 2009, la notte di Natale e poi sciolta nell’acido. E’ stata questa la decisione presa oggi, dalla prima corte d’assise di Milano, presieduta da Anna Introini, sostituta di Filippo Grisolia, diventato capo di gabinetto al ministero della Giustizia.[MORE]
Si allungano così i termini per ottenere la sentenza di primo grado. Nel processo è imputato l’ex convivente della donna e altre cinque persone, tutte vicine alla ‘ndrangheta del crotonese. La decisione di ricominciare il processo è stata presa in seguito alla negazione, da parte delle difese, di proseguire con un giudice diverso da quello che ha partecipato all’assunzione delle prove. Il collegio ha quindi accolto la loro richiesta, indicando la necessità di risentire i testimoni per garantire la regolarità del dibattimento.
Tra i testimoni, sarà richiamata, anche la 19enne figlia di Lea Garofalo, che da anni vive sotto protezione. Questa decisione, oltre ad allungare i tempi in questo processo, che tra l’altro vedrà la scarcerazione degli imputati tra giugno e luglio dell’anno prossimo, per decorrenza dei termini, potrebbe anche creare un precedente, per altri processi in corso, affidati a Grisolia prima della nomina al ministero della Giustizia.
Stefania Schirru