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PALERMO, 7 NOVEMBRE 2013 - Crocetta pone fine al caso "Humanitas" e ritira la delibera che dava il via alla maxi clinica di Catania, nuovo polo oncologico e ortopedico privato, che avrebbe dovuto ricevere dalla Regione fino a 10 milioni di euro in più rispetto al budget attuale, aumentando i posti letto da 88 a 170. La decisione è stata presa ieri sera in giunta, e queste sono le parole diffuse in una nota, con cui il Presidente della Regione mette il punto alla situazione.
“Vista la delibera di apprezzamento del 2 luglio 238/2013 che subordinava l’incremento di nuovi posti letto all’avvenuta realizzazione della nuova struttura Humanitas e ai vincoli delle disposizioni normative del settore sanitario “emanate ed emanande”, nell’ambito di un progetto di investimento di 80 milioni di euro realizzato per impedire la migrazione di pazienti dalla Sicilia verso i centri Humanitas della Lombardia, la Giunta ha rilevato che le nuove direttive ministeriali non consentono alla Regione Siciliana di incrementare i posti letto per acuti a favore della sanità privata. Considerata pertanto l’inattuabilità dell’incremento di nuovi posti, ha deliberato di bloccare ogni accreditamento di nuovi posti letto per acuti privati e quindi di ritirare la delibera 238 relativa all’Humanitas perché inattuabile”.
Finiscono così le polemiche che avevano interessato nei giorni scorsi il Ministro della Funzione Pubblica Gianpiero d’Alia e i deputati di Articolo 4, tanto che si era temuto per una nuova crisi di governo. D'Alia aveva, difatti, tuonato "Se la giunta non bloccherà questa operazione, l'Udc uscirà dal governo. Ho già convocato i deputati e gli assessori Udc per mercoledì".
Il governatore si era, comunque, detto "molto sereno" ed aveva specificato che "Alla base di questa iniziativa" "c'è la motivazione che tanti siciliani malati oncologici si recano in Lombardia per le cure, così l'Humanitas ha deciso di investire 100 milioni di euro per creare 80 nuovi posti: vedremo". L'assessore alla salute Lucia Borsellino aveva, poi, fatto sapere che in ogni caso ogni ampliamento non poteva "che essere valutato nella sede opportuna del più ampio quadro di rimodulazione della rete regionale di posti letto ospedalieri, tenuto conto dei nuovi standard dettati dalla legge nazionale".
Katia Portovenero[MORE]