Caso Aldrovandi: oggi a Ferrara partita l'iniziativa di solidarietà del Coisp
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FERRARA, 2 MARZO 2013 - “Certo che ci siamo e ci saremo in strada, a Ferrara, per rimarcare la nostra vicinanza e solidarietà a Monica, Paolo, Enzo e Luca. Non so se chi ha ordito una ingiustificata campagna d’odio contro le Forze di Polizia pensasse veramente di produrre tanti danni, scatenando minacce e aggressioni varie contro di noi, ma anche se i frutti di comportamenti scellerati ed irresponsabili sono arrivati puntuali, noi non ci fermiamo.
Vogliamo dire a tutti il nostro pensiero, che non si può bollare come mostro un Poliziotto che incorre in una situazione drammatica che però non ha voluto né cercato, che i mostri sono ben altri e stanno altrove, magari in permesso premio, fuori dal carcere, a sparare deliberatamente ai vigilantes responsabili di un portavalori. Che a portare la divisa sono cittadini come gli altri e stanno dalla stessa parte di questi ultimi.
Che il nostro lavoro è difficile e che noi possiamo sbagliare, ma che la nostra volontà è e rimane quella di servire uno Stato che pure ci ripaga nella maniera più ingrata. Che ogni qualvolta ci vedete allo stadio in tenuta antisommossa, o in strada ad arginare un corteo, o in strada a fermare le auto col mitra in pugno, qualcuno ci ha mandati là, per sopportare nel bene e nel male tutto quanto si può verificare in queste situazioni, dalle quali normalmente siamo noi a uscire con le ossa rotte e senza avere alcuna colpa o responsabilità o inimicizia verso quelli che ci troviamo di fronte.
Le nostre divise sono un bersaglio per tante persone, che ne strumentalizzano e stravolgono il significato e l’immagine, ma non possono esserlo anche per i cittadini onesti o le Istituzioni, dai quali non possiamo sopportare trattamenti crudeli, abnormi e utilitaristici. Monica, Paolo, Enzo e Luca non dovrebbero essere in carcere per scontare sei mesi per eccesso colposo, è esplicitamente previsto. I Poliziotti non si sentono e non sono al di sopra della legge, ma neppure al di sotto”.
Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, torna sull’iniziativa iniziata oggi a Ferrara: i colleghi Poliziotti gireranno per la provincia con un furgone appositamente attrezzato, per manifestare vicinanza e solidarietà a Monica Segatto, Paolo Forlani, Luca Pollastri ed Enzo Pontani, i quattro Poliziotti che la Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva per omicidio colposo ai danni del giovane Federico Aldrovandi. I quattro Poliziotti sono stati condotti in carcere per scontare la pena residua di sei mesi (tre anni e mezzo era quella totale, ma tre anni sono stati indultati) dopo che il Tribunale di Sorveglianza ha negato loro l’accesso a pene alternative.
“Dopo che qualcuno ha continuato a infierire sulla Polizia - aggiunge Maccari -, additando ingiustamente e strumentalmente i colleghi come torturatori, siamo stati bersaglio di ostilità e minacce, ed abbiamo anche valutato di annullare l’iniziativa per non esporre i valorosi colleghi della Segreteria di Ferrara a rischi per la loro incolumità. Inutile dire, inoltre, che abbiamo perso ogni supporto logistico da parte di chi avrebbe dovuto fornirci i mezzi per realizzare l’iniziativa, e che è rimasto troppo colpito e spaventato dall’atteggiamento di chi non ha esitato neppure a imbrattare i muri del centro di Ferrara per darci addosso.
Ma non potevamo arretrare, proprio in un momento così delicato ed importante, in cui è necessario fare chiarezza e ripristinare l’equilibrio, tralasciando questa importante occasione di confronto con i cittadini, che si accostano a noi per capire meglio ciò che, incolpevolmente, gli sfugge. Ai vari vigliacchi ‘scrittori’ che con ogni probabilità ci riservano tanto odio solo perché magari non possono entrare per qualche tempo allo stadio, ed a chi li ha più o meno in malafede istigati, ribadiamo solo che la violenza genera violenza, che il rancore non può produrre alcun buon risultato, e che cercare capri espiatori non può far sentire meglio nessuno”. [MORE]