Casella, morte cerebrale per bimbo lanciato dal secondo piano
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GENOVA, 23 APRILE - È stata dichiarata la morte cerebrale per il bambino di sei anni e mezzo, lanciato dal padre dalla finestra della casa in fiamme nel tentativo di salvarlo, per poi cadere rovinosamente per terra. A farlo sapere la direzione sanitaria dell'ospedale Gaslini di Genova, dove è ricoverato.[MORE]
Secondo le procedure, una commissione medico legale ha monitorato le sue condizioni per sei ore, per poi dichiararne il decesso in assenza di attività vitali. La madre, ricoverata con lievi ferite ma in stato di choc, anche lei lanciatasi dal secondo piano, è riuscita ad aggrapparsi a dei fili per stendere le robe. La donna ha concesso l'autorizzazione all'espianto degli organi, dal letto dell'ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, mentre il marito è ancora in coma all' ospedale Galliera di Genova. L'equipe di medici del centro trapianti di Genova ha raggiunto l'ospedale Gaslini per avviare le verifiche propedeutiche agli espianti degli organi, a partire dalle compatibilità istologiche con malati in attesa di un organo.
La dinamica A far divampare le fiamme nell’abitazione di Casella, nell’entroterra di Genova, secondo la ricostruzione dei Vigili del fuoco sarebbe stata una stufetta a legna. La madre ha subito chiesto aiuto con una telefonata ai pompieri: "Correte, qui brucia tutto”, ma quando questi sono sopraggiunti sul posto, l'edificio di due piani ha ceduto rischiando di travolgere i soccorritori stessi, scappati solo poco prima del cedimento della casa. Così, il tragico volo della famiglia.
Il solaio, a causa dell'incendio, è crollato distruggendo i due appartamenti sottostanti, fortunatamente uno era sfitto, mentre l'altro è abitato da una donna anziana che dormiva a casa della figlia al momento del rogo. Al pianterreno dell'edificio invece ci sono alcuni negozi fra cui un bar.
Maria Azzarello