Cardiologia Universitaria di Catanzaro: i dati Agenas la collocano tra le prime in Italia
Cronaca Calabria

Cardiologia Universitaria di Catanzaro: i dati Agenas la collocano tra le prime in Italia

mercoledì 6 novembre, 2013

CATANZARO, 6 NOVEMBRE 2013 - I dati dell’Agenas sull’appropriatezza dei pazienti colpiti da infarto miocardico acuto e trattati con angioplastica coronarica entro le 48 ore collocano la Cardiologia dell’Università Magna Graecia di Catanzaro seconda in Italia con un valore indicativo di 76,53, su una media nazionale di 36,71. Per la mortalità a 30 giorni a fronte di un indicatore medio nazionale di 9.98, la Cardiologia Universitaria di Catanzaro ha evidenziato un dato di 5.56. Con questi risultati la Calabria si colloca finalmente ai primi posti per la qualità in sanità.

“Sono molto orgoglioso - afferma il Prof. Ciro Indolfi, Direttore della Cattedra di Cardiologia dell¹Università Magna Graecia e URT del CNR - di questi dati recentemente pubblicati. Francamente queste informazioni sono, però, forse utili solo al di fuori della Regione perché in Calabria è ormai ben consolidata la reputazione della nostra Cardiologia per quantità e qualità delle prestazioni. L’emodinamica dell’Azienda Mater Domini è stata la prima struttura pubblica calabrese H24 che ha trattato l’infarto con lo stent coronarico. Piuttosto che freddi numeri o statistiche, le migliaia di pazienti trattati nelle nostre sale e nella nostra UTIC sono la migliore dimostrazione dei risultati del nostro lavoro. Questi dati dimostrano che non è più necessario andare fuori regione per i problemi cardiologici”.

Se la vita media si è allungata, questo è stato possibile anche per i grandi successi della cardiologia. Oggi nel Campus, oltre al trattamento delle coronarie, che è una procedura ormai di routine per l’Emodinamica dell’Ateneo catanzarese, è possibile effettuare l’impianto della valvola aortica senza
bisturi per via percutanea. Inoltre nella Cardiologia Universitaria è possibile la riparazione della valvola Mitrale con MitraClip attraverso una vena della gamba con una tecnica molto sofisticata, o il trattamento delle aritmie complesse.

Notizia segnalata da Dott. Vittorio Scerbo [MORE]


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