Carceri: Nicola Gratteri, adesso contenitori, lavoro per rieducazione
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CATANZARO, 9 FEB - "Le carceri oggi sono dei contenitori, non si fa rieducazione e trattamento. Io non parlo di lavori forzati ma di campi di lavoro. Un tossicodipendente quanto entra in comunità lavora otto ore al giorno e poi fa un'ora o due di psicoterapia. Perché invece un detenuto deve stare otto ore al giorno davanti al televisore? Quando esce perché dovrebbe cambiare?
Ma se invece usiamo il lavoro come terapia, come rieducazione, come trattamento allora le cose cambiano". A dirlo Nicola Gratteri intervistato da Lucia Annunciata a "Mezz'ora in +" su Rai3. "Avremmo le spiagge, i fiumi, le montagne più pulite al mondo.
Quando parliamo di detenuti - ha aggiunto - vi fanno vedere Bollate, ma quello è uno spot". Alla domanda di Lucia Annunziata che il lavoro come terapia somiglia molto al "lavoro rende libero" del campo di concentramento di Auschwitz, Gratteri ha risposto: "se la stessa frase la spostiamo in diversi contesti storici possiamo darle l'interpretazione che più ci assomiglia".