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CANOSA DI PUGLIA, 30 DICEMBRE - C’è una svolta nelle indagini sulla rapina in un appartamento nel centro di Canosa di Puglia che lo scorso 17 novembre provocò la morte, per arresto cardiaco, di Maria Melziade, una gioielliera di 75 anni. Due uomini della cittadina pugliese di 54 e 45 anni, sono state fermati perché accusati di omicidio preterintenzionale e rapina pluriaggravata. [MORE]
Secondo gli inquirenti entrambi avrebbero avuto un ruolo nella rapina costata la vita alla donna, che fu selvaggiamente picchiata in casa dove era appena rientrata e dove aspettava che il marito rincasasse dopo avere parcheggiato l'auto in garage. I due uomini sono stati inchiodati dalle immagini di diverse telecamere della zona e da altri riscontri.
Era stata la stessa donna a dare indizi importanti agli investigatori, prima che il suo cuore cessasse di battere nell’ospedale di Andria, raccontando che due uomini l’avrebbero immobilizzata con un apparecchio che produce scariche elettriche e poi legata a una sedia col nastro adesivo. Entrambi, altro particolare che la donna riferì, parlavano in italiano. Si attende ora l’interrogatorio che avverrà nel carcere di Trani, dove i due sono stati trasferiti.
Giuseppe Sanzi