Campania: De Luca e l'ex segretario sarebbero indagati insieme a una giudice del tribunale di Napoli
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Campania: De Luca e l'ex segretario sarebbero indagati insieme a una giudice del tribunale di Napoli

martedì 10 novembre, 2015

NAPOLI, 10 NOVEMBRE 2015 - Il Governatore della Campania Vincenzo De Luca sarebbe indagato come atto dovuto insieme al magistrato del Tribunale di Napoli, Anna Scognamiglio, nell'ambito di una inchiesta aperta dalla Procura di Roma che riguarda Carmelo Mastursi, ex capo della segreteria del presidente della Regione, dimessosi lunedì dall’incarico sostenendo di non riuscire più a gestire il carico di lavoro. Coinvolto nella vicenda anche il marito della giudice. Gli indagati, per rivelazioni di segreto d'ufficio e per corruzione, compreso De Luca, sarebbero sette. [MORE]

Le indagini, avviate a Napoli, sono state poi trasferite dalla Procura partenopea a quella di Roma, che è competente a svolgere le indagini sui magistrati del Distretto della Corte di Appello di Napoli.

L’inchiesta è partita da un'intercettazione nella quale il marito della Scognamiglio, parlando con Mastursi, avrebbe chiesto «un favore» promettendo in cambio l’intervento della moglie su una vicenda che stava a cuore all'ex capo della segreteria del presidente della Giunta campana. I pm ipotizzano, infatti, che il marito della giudice avrebbe annunciato l’emissione da parte della moglie di un verdetto sulla legge Severino favorevole a De Luca in cambio di una nomina. La Scognamiglio è stata poi effettivamente relatrice dell’ordinanza del tribunale che interrompeva la sospensione del governatore, dopo la sua condanna a Salerno per abuso d’ufficio. Tuttavia il provvedimento è stato emesso da un collegio composto anche da altri due giudici.

Il presidente De Luca, nel frattempo, ha così commentato la vicenda su Radio Kiss Kiss Napoli: «Se ci sono delle cose da chiarire la magistratura faccia il proprio lavoro.Vada avanti senza guardare in faccia a nessuno». Il governatore ha parlato di «ricostruzioni fantastiche politiche giudiziarie» delle quali non perde «neanche dieci secondi». Poi, ironicamente, ha aggiunto di aver «invidiato Mastursi che ha avuto una pubblicità neanche fosse Winston Churchill e Camillo Benso conte di Cavour. E che diamine!». Le dimissioni di Mastursi, ha concluso, «sono arrivate perché mi ha comunicato che faceva fatica a reggere il doppio lavoro, quello di segreteria e il lavoro di responsabile dell’organizzazione del Pd alla vigilia di una campagna amministrativa impegnativa».

[foto: quotidiano.net]

Antonella Sica
 


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