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Camorra, incastrato da un video il killer di Calvizzano

Emmanuela Tubelli
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Camorra, incastrato da un video il killer di Calvizzano
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NAPOLI, 15 APRILE 2013- 6 dicembre 2012, Calvizzano, periferia nord ovest di Napoli. Un esponente del clan Polverino -presumibilmente legato a doppio filo anche ad un altro potentato criminale dell'area, la famiglia Orlando- viene ferito a morte nel cuore del piccolo comune dell'hinterland partenopeo: si tratta di Luigi Felaco, noto trafficante di droga campano. Oggi un video incastra il responsabile dell'efferato agguato, Gianluca Troise, sottoposto a fermo dei carabinieri del comando provinciale di Napoli. [MORE]

Una telecamera posta nel caseificio in cui si è consumato il crimine, mostra la rocambolesca esecuzione e i fotogrammi sembrano estrapolati da una pellicola west: Troise- il capo coperto da un casco- insegue il Felaco; non gli dà tregua, gli sta col fiato sul collo. Il bersaglio umano è in preda ad un'agonia psicologica: corre disperato l'uomo, tiene un buon passo, scavalca un bancone che gli è di intralcio, ma da ultimo inciampa. In quel momento il killer, impugnata l'arma, lo fredda con sei colpi di pistola. Un'esecuzione da copione in certi ambienti: il movente, difatti, pare essere legato alla spartizione e al controllo del mercato della droga nella zona. Più verosimilmente, una vendetta voluta dai vertici del clan Polverino.

La camorra si sa non perdona: i nemici vanno annientati, gli amici non lo sono mai per sempre. Lo sa bene Roberto Saviano, che i meccanismi del pensiero criminale li conosce a fondo, troppo a fondo per non temerli. Proprio oggi, dopo una lunga, forzata assenza, lo scrittore campano torna nella sua terra per presentare il libro Zero, Zero, Zero, incentrato appunto sul narcotraffico mondiale. Sono sette anni che Saviano vive esiliato dalla sua città, perché al silenzio ha risposto con la parola, alla paura col coraggio. Ora torna da Lei, da quella "compagna che lo ha infinitamente tradito ma della quale non puoi non riconoscere la bellezza, le qualità umane, la tragica verità".

Emmanuela Tubelli


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Scritto da Emmanuela Tubelli

Giornalista di InfoOggi

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