Calcioscommesse, chiesta la retrocessione in LegaPro per il Catania
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CATANIA, 11 AGOSTO 2015 – Il procuratore della Figc, Stefano Palazzi, nell’ambito dello scandalo Calcioscommesse, ha chiesto al Tribunale nazionale la retrocessione in Lega Pro per il Catania con una penalizzazione di 5 punti nella stagione 2015/2016 e cinque anni di inibizione per il patron Antonino Pulvirenti. Il club etneo è stato coinvolto pochi mesi fa nello scandalo per sospette combine di sei partite che hanno permesso al Catania di evitare la retrocessione dalla Serie B. Alla società viene riconosciuta l'attenuante per la collaborazione. [MORE]
«La collaborazione è sempre rarissima e merita una valutazione premiale, l'omertà è spezzata con questi elementi collaborativi», ha dichiarato Palazzi, che, in base all’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva applicabile "in caso di ammissione di responsabilità e di collaborazione fattiva", ha chiesto al Tribunale Federale Nazionale la sanzione ridotta per il Catania e il patron Pulvirenti.
Richiesti, inoltre, cinque anni di inibizione più preclusione, più altri tre anni di inibizione e un'ammenda di 60mila euro, per l'ex ad Pablo Cosentino e il dirigente Piero Di Luzio. Stralciata la posizione dell'agente dei calciatori Michele Arbotti, attualmente agli arresti domiciliari.
L’ex presidente del Catania Antonino Pulvirenti e l'ex ad Pablo Cosentino non potranno accedere a stadi e manifestazioni calcistiche per cinque anni. La disposizione è del questore di Catania Marcello Cardona che ha firmato il Daspo, per ordine pubblico, a carico dei due ex dirigenti indagati nell'ambito dell'inchiesta «I treni del gol». Inoltre, il divieto è stato emesso perché «si è registrato a livello mediatico un imponente e preoccupante coinvolgimento di persone sfociato il 20 giugno scorso in una manifestazione di protesta alla quale hanno partecipato 2.500 persone che scandivano cori e slogan contro Pulvirenti e altri dirigenti del Calcio Catania». La questura di Catania ritiene che la semplice presenza di Pulvirenti negli impianti sportivi dove gioca la squadra etnea «possa rappresentare un concreto pericolo per l'ordine e la sicurezza pubblica». Il Daspo «è emesso per preservare Pulvirenti, Cosentino e tutti gli altri soggetti coinvolti nella vicenda giudiziaria da concreti rischi per la propria incolumità».
[foto: quotidiano.net]
Antonella Sica