Calcio: Spalletti, stampa mi offende ma io difendo Inter
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MILANO, 14 MAGGIO - La vittoria contro il Chievo non allontana le nubi sul futuro di Luciano Spalletti. E il tecnico dell'Inter passa al contrattacco, viste le voci sul possibile arrivo di Antonio Conte. ''Sono tre mesi che si dicono le stesse cose. Ora arrivano a fare offese ben precise: bollito, alla frutta. Queste sono offese, poi io mi difendo e difendo l'Inter'', ha detto ai microfoni di Sky. ''Non sono nervoso, da otto anni all'Inter fanno la stessa cosa, io dico a tutti gli interisti di difendersi - ha proseguito -. Marotta cerca di fare il meglio per l'Inter, ma vedo disparità nei trattamenti.
Si è cattivi e offensivi. Se una cosa viene ripetuta tutti i giorni per tre mesi,o c'è qualcuno che te la dice o c'è una volontà di venire a creare squilibri e qui è risuccesso, sono nove anni che succede così''. Una reazione forte contro gli ''spifferi'' che aveva già sottolineato nella conferenza della vigilia. Ma per Spalletti, l'eventuale addio non è un problema: ''Fa parte del ruolo dell'allenatore essere sempre giudicati, ma per me non c'è problema. Io rassegnato all'addio? La considero un'offesa''. Intanto però c'è una qualificazione Champions da conquistare, per cui fondamentali sono stati i tre punti contro il Chievo.
''Abbiamo giocato con maturità, testa lucida, solidità. C'è sempre il rischio di perdere l'equilibrio quando non si sblocca la partita, invece siamo rimasti ordinati e abbiamo fatto la partita che dovevamo fare creando molte occasioni e riuscendo a mettere in sicurezza la partita''. Ora testa al Napoli: ''Sarà una partita differente, ci saranno spazi più grandi per fare giocate in velocità perché il Napoli ci verrà addosso, sarà una partita più aperta. Oggi in questo recinto non siamo stati bravi a determinarci le giocate che fanno male quando le squadre si mettono così''.
Guarda al lato positivo invece Mimmo Di Carlo, nonostante il ko e la retrocessione già matematica. ''Siamo stati bravi a rimanere corti, abbiamo concesso poco all'Inter nel primo tempo a parte il gol che è stata una carambola - le sue parole -. L'espulsione di Rigoni ha segnato il match perché ci è mancata la forza per riaprire la gara. Vignato come Cassano? Non ha la stessa forza ma vede la giocata, salta sempre l'uomo, le caratteristiche sono quelle''. Conclusione dedicata a Pellissier: ''Sergio rappresenta tutto per il Chievo, è come Totti per la Roma. Grazie ai tifosi dell'Inter per questo bell'applauso'', ha concluso Di Carlo.
Fonte immagine (la Repubblica)