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ACOLI PICENO - 31 MAGGIO "Ascoli sei grande e grande resterai". Questo è il motto che nella giornata di ieri ha unito i 12,000 ascolani che hanno riempito gli spalti del Del Duca.
Una storia, quella della società sportiva marchigiana, che gli ultimi campionati forse hanno messo in secondo piano, ma che i suoi sostenitori non dimenticano.
La partita contro l’Entella con in palio la permanenza in B si è giocata soprattutto sugli spalti.
“Sul campo i giocatori e sulla curva noi”, per 90 minuti i tifosi bianconeri sono esplosi come un tuono, riempendo anche i gradoni della tribuna est ancora vuota perché in attesa della chiusura dei lavori.
La manifestazione sportiva si apre con un corteo organizzato dalla tifoseria della Sud che già un’ora prima della partita ha sfilato nello storico ponte di Costantino Rozzi cantando, innalzando vessilli bianconeri e senza mettere da parte le polemiche verso la dirigenza dell’Ascoli Picchio. [MORE]
Il clima è rimasto teso anche in campo, come era prevedibile per il ritorno di una sfida salvezza.
L’Ascoli difende il risultato e la partita si ferma sullo 0-0. Lo stesso dell’andata che risulta favorevole ai bianconeri a cui basta il pareggio, mentre per la squadra ligure l’unico risultato utile è la vittoria.
Lo schema è dunque chiaro: l’Entella punta al possesso palla, l’Ascoli al contropiede.
Poche comunque le occasioni. La squadra marchigiana crea da calcio piazzato la prima palla gol della partita, ma è l’Entella sullo scoccare degli ultimi minuti di recupero a chiudere con quella che poteva essere, ma non è stata, la palla salvezza calciata da Aramu.
Alla fine, a festeggiare è la squadra di Serse Cosmi che permette ai marchigiani di giocare in B per il quarto anno consecutivo.
Ma i voti in pagella premiano il dodicesimo uomo in campo, i tifosi bianconeri. La vittoria è soprattutto loro.
L’invasione campo e i festeggiamenti del popolo bianconero sembravano più quelli per una promozione, ma hanno reso bene l’idea di come sia indissolubile il binomio tra tifoseria e squadra.
Rachele Fratini
Fonte immagine: repubblica.it