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GENOVA, 10 APRILE - Quattro punti in sei partite: un pareggio, una vittoria, quattro sconfitte, undici gol subiti e soltanto tre realizzati. È il bilancio dell'avventura di Andrea Mandorlini sulla panchina del Genoa, dopo essere succeduto a Ivan Juric. [MORE]
Mancava solo l'ufficialità, arrivata da pochi istanti: sarà lo stesso Juric a guidare gli allenamenti della squadra oggi pomeriggio, subentrando a Mandorlini, in una staffetta molto amara per i tifosi genoani. Sembrerebbe che il ritorno in panchina del tecnico croato sia stato fortemente caldeggiato dallo spogliatoio rossoblù, mentre i supporters genoani chiedono a gran voce l'addio del presidente Enrico Preziosi. A Preziosi non sono state perdonate le cessioni, avvenute nel mercato di gennaio, di alcuni big della squadra (Pavoletti, Ocampos, Rincon) e il presidente rossoblù è il maggior imputato per la situazione di classifica dei suoi ragazzi.
Dopo una prima parte di stagione esaltante, che lasciava ben sperare i tifosi per la corsa all'Europa e regalava al Ferraris pomeriggi di grande calcio (su tutti, lo schiacciante 3-1 con cui gli uomini di Juric schiantarono la Juve a fine novembre), l'entusiasmo si è spento. Complici anche le pesanti cessioni di gennaio, al Genoa non sono mancati soltanto i risultati, ma soprattutto la voglia di combattere per raggiungerli. I rossoblù – squadra e società – si sono accontentati di una situazione di classifica che li lasciava tranquilli in chiave salvezza, ma che li ha spinti a prestazioni mediocri e rinunciatarie.
Dopo le ultime due sconfitte (5-0 in casa con l'Atalanta e 3-0 in trasferta con l'Udinese) è nuovamente il turno di Juric, che a sette giornate dalla fine del campionato si troverà a gestire un vantaggio di più nove sul Crotone terzultimo, ma che non potrà più permettersi passi falsi, nel tentativo di salvare una stagione decadente.
Claudio Canzone
Fote foto: genova.repubblica.it