Calcio: assemblea Eca, riforma Champions nelle mani di Agnelli
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TORINO, 26 MAR.ZO - La Juventus e' all'avanguardia, in tutto. Dal 2016, il suo presidente, Andrea Agnelli, sta delineando il futuro del calcio europeo post 2024 a braccetto col presidente dell'Uefa Aksander Ceferin. Una Champions ancora a 24 squadre, non Super, come sognerebbe il numero 1 della societa' torinese, nel nome delle societa' piu' ricche e blasonate d'Europa. Ma comunque una Champions valorizzata, che magari replichi piu' spesso i big match fra le squadre piu' forti e famose, che sia sempre piu' appetibile per appassionati, tv e investitori, seguendo la strada degli studi di settore varati da martedi' a Nyon. Una Champions che avvalori la forza del Vecchio Continente e strizzi l'occhio al mercato asiatico. Ma che, pur con evidenti diversita' di idee con la Fifa, non crei dissidi insanabili con l'apparato del calcio mondiale.
Oggi, la ventiduesima assemblea generale dell'Eca, l'associazione dei 232 societa' di calcio europee presieduta proprio da Andrea Agnelli, dara' un segnale importante sia sulla strada delle coppe - non solo la Champions, ma anche l'Europa League e la coppa che nascera' nel 1921-1924 -, oltre al calendario internazionale Fifa. Dara' anche la misura delle qualita' di equilibrismo del numero 1 juventino, diviso dal duplice ruolo imprenditore e difensore dei diritti di tutti i club europei.
Paradossalmente, succede ad Amsterdam, dove il 10 aprile i bianconeri giocheranno l'andata dei quarti di Champions contro l'Ajax. Cosicche' la citta' olandese diventa uno snodo importante dei sogni della societa' di Torino. Quelli politici, comporterebbero una serie di effetti collaterali molto importanti e pericolosi, semmai Agnelli riuscisse a portare avanti l'idea della cosidetta Super Champions. Perche' ci sarebbe il declassamento dei campionati nazionali, che verrebbero concentrati nel corso della settimana, per lasciare spazio nel week-end - al pomeriggio, per attirare al nuovo piatto forte della Champions con la crema del calcio europeo: quattro gruppi di otto squadre, le prime quattro di ogni gruppo si qualificherebbero per un turno a eliminazione diretta, le ultime classificate retrocederebbero in Europa League.
Come suggerisce attraverso il megafono della Bild il vicepresidente della federcalcio tedesca, Peter Peters: "Tutto cio' che potrebbe danneggiare lo status della Bundesliga, e' qualcosa che non mi piace. Dobbiamo difenderci". Questo fa capire quanto sia delicata la vicenda. La Germania e', ovviamente, inserita nella "Subdivision 1", insieme a Spagna, Inghilterra, Italia, Germania, Francia e Russia. E' sicuramente favorevole alla centralita' del ruolo dell'Eca ed e' sicuramente contraria ai Mondiali per club ad addirittura 48 squadre come chiederebbe la Fifa. Mentre vorrebbe ridurre sia le partite della gara iridata che le "finestre" per le nazionali.