Calabria. Morto feto: anestesisti, 'no agli scaricabarile su di noi'
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Calabria. Morto feto: anestesisti, 'no agli scaricabarile su di noi'

venerdì 11 ottobre, 2019

VIBO VALENTIA, 11 OTTOBRE - "No agli scaricabarile sugli anestesisti". Lo afferma l'Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac) in merito al caso del decesso del feto in grembo a una donna di 32 anni che non ha potuto effettuare il parto cesareo per presunta mancanza di anestesisti all'Ospedale di Vibo Valentia. "Pare un'illazione ad oggi del tutto inverosimile - sottolinea l'Aaroi-Emac in una nota - che la causa della morte in utero avvenuta a Vibo Valentia prima di un intervento chirurgico per parto cesareo in una gestante a termine possa essere stata la 'assenza di medici anestesisti'.

Parrebbe infatti fuori discussione che si sia trattato di un parto cesareo 'di routine', quindi regolarmente programmato e non urgente, i controlli eseguiti a ridosso del quale avrebbero, purtroppo, evidenziato la morte intrauterina del nascituro, mentre tutti i controlli precedenti, sia per il nascituro sia per la gestante, sarebbero stati normali. Infatti, gli anestesisti di Vibo parrebbero essere stati chiamati unicamente per un taglio cesareo finalizzato all'estrazione dal grembo della donna di un feto già morto ancor prima del suo ingresso in sala parto, senza essere mai stati assolutamente coinvolti nel caso prima di quel momento, in cui ormai non restava null'altro da fare". Tuttavia, "a prescindere dall'infausto evento di Vibo, - affermano gli anestesisti - resta il fatto che le ben note carenze di personale medico specializzato in anestesia e rianimazione esistenti in tutt'Italia, le cui pesanti responsabilità sono tutte di chi negli ultimi decenni ne ha programmato la formazione con numeri ridicoli rispetto alle necessità, possono costituire un serio rischio per la vita dei cittadini che hanno bisogno di interventi chirurgici o comunque di prestazioni anestesiologiche e rianimatorie urgenti, in primis nelle sale parto". Perciò, concludono, "insistiamo sulla necessità che in tutti gli ospedali italiani vengano previsti in servizio tutti gli anestesisti rianimatori che occorrono per metterli in sicurezza".  

In particolare,denunciano gli anestesisti, "ricordiamo ancora una volta che in troppe realtà, ancor più pericolosamente laddove c'è un punto nascita, il numero degli anestesisti rianimatori presenti in servizio di guardia attiva h24 è largamente insufficiente alla reali necessità in caso di emergenze, nelle quali solo loro possono intervenire efficacemente per salvare vite; invece a tali situazioni si continua a sopperire chiamandoli d'emergenza da casa, nel regime della cosiddetta 'pronta disponibilità'". "Questo continua e continuerà ad essere il nostro appello per la sicurezza dei cittadini finché i decisori politici e gli amministratori da cui dipende la buona organizzazione dei servizi ospedalieri - conclude l'Aaroi-Emac - non ci daranno completo e fattivo ascolto, in primis aumentando i posti dei medici in formazione nelle specialità di anestesia e rianimazione e di emergenza-urgenza".

 


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