Calabria, c'è un indagato per l'omicidio del migrante ucciso a colpi di fucile.
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SAN CALOGERO (VV), 5 GIUGNO - Dopo la violenta protesta di oggi dei migranti della vecchia tendopoli di San Ferdinando, arriva la svolta nelle indagini sulla morte di Soumayla Sacko, ventinovenne del Mali, ucciso a colpi di pistola lo scorso 2 giugno a San Calogero, in provincia di Vibo Valentia.
Nel corso del pomeriggio i Carabinieri della compagnia di Tropea e della Stazione di San Calogero avrebbero individuato un indagato.
La “notifica di accertamenti tecnici non reperibili” sarebbe stata inviata ad un 43enne, agricoltore incensurato residente nel Vibonese, contestualmente all’ “avviso della persona indagata”, emesso dalla Procura di Vibo Valentia che coordina le indagini.
L’uomo, che si è recato in caserma dopo la convocazione da parte delle autorità, non ha fornito alibi o dichiarazioni e attende l’esame stub a cui dovrà essere sottoposto per accertare la presenza della polvere da sparo sulle mani e sui vestiti. [MORE]
L’arma del delitto, presumibilmente un fucile, non è stata ancora trovata e le autorità mantengono il massimo riserbo sull’identità dell’uomo indagato.
Oggi, intanto, c'è stato il conferimento dell'incarico per l'autopsia sul corpo di Soumayla affidato al medico legale Katiuscia Bisogna.
Anche nel corso del discorso del Presidente del Consiglio tenutosi in mattinata, il Senato ha dimostrato solidarietà al bracciante ucciso. Tutti gli schieramenti politici si sono alzati in piedi applaudendo dopo che Conte aveva rivolto un “commosso pensiero” al giovane.
Rachele Fratini
Fonte immagine: ilmessagero.it