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CAIRO, 22 NOVEMBRE 2011 – Ancora scontri nella capitale, a meno di una settimana dalle elezioni del 28 novembre, il Movimento 6 Aprile e i Giovani della Rivoluzione hanno indetto una marcia di un milione di persone per chiedere la costituzione di un esecutivo di “salvezza nazionale” e le elezioni presidenziali entro aprile 2012.[MORE]
Sarebbero una ventina i feriti tra le migliaia di persone che si sono riunite in piazza Tahrir, epicentro delle proteste scoppiate venerdì scorso. Le forze di polizia starebbero usando dei gas paralizzanti, per disperdere i manifestanti, che provocherebbero un blocco del sistema nervoso della durata di alcune ore, lo riferisce una fonte medica, il dottor Osama Hamzah. Da Bruxelles, il portavoce dell’Alto rappresentante Ue alla Politica estera, Michael Mann ha lanciato un nuovo appello per fermare le violenze in Egitto, e ha augurato anche che le prossime elezioni siano condotte in un “sincero spirito democratico”; l’Ue ha dato il suo contributo per i controlli della regolarità delle elezioni, fornendo fondi alla Commissione elettorale nazionale. Ieri sera il governo guidato da Essam Sharaf ha dato le sue dimissioni, e secondo il quotidiano egiziano online Al Ahram sono state accettate dai militari, ma l’esecutivo di Sharaf rimarrà in carica fino all’elezione di un nuovo governo. I Fratelli Musulmani, che non hanno partecipato alla marcia prevista oggi, sarebbero critici nei confronti dei militati, contrari al rinvio della consultazione del 28 novembre per il nuovo Parlamento. Amnesty International ha denunciato la situazione dell’Egitto, secondo Philip Luther, direttore di Amnesty per il Medio Oriente e l’Africa del Nord, i militari al potere sarebbero venuti meno alla promessa di migliorare i diritti umani, rendendosi addirittura responsabili di violazioni, hanno superato quelle dell’era di Hosni Mubarak, tra cui: l’uso delle corti marziali per processare i civili, la repressione delle manifestazioni pacifiche, l’estensione dello stato di emergenza in vigore all’epoca di Mubarak.
Giulia Cancedda
(fonte foto: repubblica.it)