Buon Compleanno Greenpeace. Quarant'anni di pacifismo e ambientalismo
Editoriale

Buon Compleanno Greenpeace. Quarant'anni di pacifismo e ambientalismo

giovedì 15 settembre, 2011

ROMA, 15 SETTEMBRE 2011 - Era il 15 settembre 1971, in piena Guerra Fredda, quando un gruppo di attivisti a bordo di un vecchio e malandato peschereccio, provò a far rotta sull'isola di Amchitka, in Alaska, per tentare di fermare un test atomico statunitense. Il Phyllis Cormack, questo il nome del peschereccio dalla prua colorata con strisce verticali rosse, gialle e blu, fu intercettato e fermato dalla Guardia Costiera, non riuscendo ad arrivare a destinazione.[MORE]

A bordo, esattamente quarant'anni fa, c'erano i tre fondatori di Greenpeace, Jim Bohlen, Irving Stowe e Paul Cote, accompagnati dal giornalista Bob Hunter. Il primo dei numerosi blitz che da quel momento l'associazione ambientalista avrebbe condotto in tutto il mondo non andò a buon fine. Il test atomico fu effettuato e gli Stati Uniti fecero scoppiare quella bomba l'8 novembre. Quell'azione contribuì, tuttavia, a creare un grande movimento d'opinione contrario alle sperimentazioni nucleari, oltre che ad incrementare una coscienza ambientalista che, negli anni successivi, sarebbe cresciuta sempre di più. Oggi l'associazione conta 3,5 milioni di sostenitori in tutto il mondo, di cui 53mila in Italia, e 11 milioni di attivisti online. 

Se la nascita di Greenpeace è, dunque, collegata alle lotte contro i test atomici, nel corso dei decenni l'associazione si è fatta promotrice di alcune battaglie pacifiste e ambientaliste, tra le quali la più celebre è sicuramente quella contro la caccia alle balene, condotta interponendo i gommoni dell'associazione tra i mammiferi marini e le grandi navi baleniere, per bloccare la traiettoria degli arpioni. Tra le numerose battaglie degli ultimi anni ci sono, inoltre, la lotta contro i cambiamenti climatici, la difesa del mare e delle foreste, l'opposizione agli Ogm. Tra le iniziative degli ultimi giorni, se ne segnala una di carattere artistico: il disegno, sui ghiacci artici, di un “Uomo Vitruviano” in atto di scioglimento, realizzato per denunciare lo scioglimento dei ghiacciai. L'iniziativa fa parte di uno studio attualmente in corso sullo spessore dei ghiacci artici, i cui risultati si avranno alla fine di settembre.

Durante i suoi primi quarant'anni, diverse sono state le battaglie vinte, tra le quali - ricorda il direttore esecutivo di Greenpeace Italia, Giuseppe Onufrio - quelle che rimangono più impresse nella mente di attivisti e sostenitori sono sicuramente «il trattato internazionale che protegge per cinquant'anni l'Antartide da esplorazioni petrolifere e minerarie, la messa al bando delle spadare, la moratoria internazionale sulla caccia baleniera, il divieto di sversamento delle scorie nucleari in mare, la protezione di migliaia di ettari di foresta primaria».

Negli scorsi mesi, la sezione italiana di Greenpeace è stata particolarmente attiva nel supporto e nella promozione dei referendum dello scorso giugno, attraverso numerose iniziative, tra le quali una delle più interessanti è certamente quella denominata I pazzi siete voi. Un gruppo di attivisti, per denunciare la pericolosità del nucleare, si è rinchiuso per un mese all'interno di un rifugio, vivendo seguendo le regole di radioprotezione previste in caso di incidente nucleare con rilascio di materiale radioattivo: chiudersi in un luogo sicuro, sigillare al meglio il locale, arresto dei sistemi di ventilazione e condizionamento, niente cibi freschi.

Oggi, l'impegno dell'associazione – scrive sempre Onufrio – è «spostare risorse dai Paesi occidentali a quelli emergenti, dove l'urgenza e la gravità di eventi atmosferici estremi si scontra con il colpevole disinteresse dei governi ancora troppo legati a combustibili fossili e fonti di energia dannose per il clima. È anche in Cina, India, Africa – aggiunge – che si gioca la partita per salvare il pianeta dai cambiamenti climatici, i cui principali responsabili restano i Paesi industrializzati», nella convinzione che «l'unica pace possibile è verde: per evitare le guerre tra gli uomini bisognerà proteggere le risorse del pianeta».

(In foto: i tre fondatori di Greenpeace:  Jim Bohlen, Paul Cote e Irving Stowe. Da www.greenpeace.org) 

(In video: lo spot realizzato dall'associazione per i suoi primi quarant'anni)

Serena Casu


Autore
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