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LONDRA, 1 SETTEMBRE – Liam Fox, ministro del Commercio Estero di Londra, ha affermato che la Gran Bretagna non accetterà ricatti da parte dell’Unione Europea sul conto da pagare per la Brexit. Le parole di Fox, rilasciate nel corso di un’intervista, sanno di risposta alle dichiarazioni di ieri di Barnier, capo negoziatore dell’Unione che al termine del terzo round di trattative ha parlato di “nessun progresso decisivo”.[MORE]
I negoziati, ad oggi, sembrano essere in una fase di stallo. Ad aver avuto un esito positivo, infatti, sono stati finora solo i dialoghi su questioni “secondarie”, come i lavoratori frontalieri, i giudizi pendenti dinanzi alla Corte di Giustizia dell’Ue e la previdenza sociale. Nulla a che vedere con i temi centrali, in particolar modo diritti dei cittadini ed obblighi finanziari.
Per Fox, sarebbe l’UE ad avere fretta di chiudere sulla questione costi, mentre per il Regno Unito bisognerebbe intavolare un discorso anche sui futuri rapporti, in particolar modo commerciali, tra Londra ed i 27. Per Barnier, invece, le richieste di Bruxelles sul conto da pagare per la Brexit sarebbero corredate da un’adeguata analisi legale, peraltro già presentata ai negoziatori.
Se da un lato infatti Londra riconosce l’esistenza di obblighi nei confronti dell’Unione, dall’altro lato è grande la discordanza sull’entità di questi ultimi. In particolar modo, il Regno Unito vorrebbe tenere in considerazione il futuro partenariato con l’UE per fondare una riduzione delle pretese di Bruxelles, dovendo anche fare i conti con la necessità di non onerare i contribuenti delle spese per la Brexit.
L’appuntamento per il prossimo round è previsto a metà settembre. Oltremanica corrono per arrivare alla conclusione di questa fase delle trattative, per poter negoziare i termini di un accordo sulle relazioni post-uscita. Bruxelles non ha fretta, e intanto accusa Londra di avere posizioni “confuse e nostalgiche”. L’unica certezza, ad oggi, è che una Brexit mal negoziata danneggerebbe tutti gli interlocutori.
Paolo Fernandes
Foto: bbc.com