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ROMA, 27 MARZO 2011 - Una donna che si trovava sul barcone con centinaia di profughi provenienti dalla Libia, in navigazione nel Mediterraneo verso Lampedusa, ha partorito a bordo. Prelevata da un elicottero, e' giunta nell'isola insieme al suo bambino. Le loro condizioni sono buone ma per precauzione saranno trasferiti al Policlinico di Palermo.Frattini: 'Uno Stato può anticipare i fondi, poi rimborsi Ue'. D'Alema: 'Nordafricani tutti rifugiati Nonostante gli accordi appena siglati dal governo italiano con la Tunisia per frenare le partenze dei barconi, a Lampedusa proseguono senza sosta gli arrivi di migranti. L'isola e' sempre piu' in emergenza: oggi sono giunte circa mille persone, soccorse a bordo di una decina di ''carrette'', a fronte di 400 trasferimenti con ponti aerei a Bari, Foggia e Crotone.[MORE]
La situazione rischia di esplodere, come ha potuto constatare anche il vicepresidente del Parlamento Ue, Roberta Angelilli, che ha assistito a uno sbarco in diretta. Tant'e' che la Regione siciliana, che nell'isola ha aperto un ufficio, ha chiesto di trasferire altrove i profughi che vengono salvati e messo a disposizione un traghetto della T/Link per i trasferimenti.
Cosi, dopo una serie di contatti, l'unita' di crisi per l'emergenza umanitaria ha deciso di condurre a Linosa i 350 migranti a bordo del barcone partito dalla Libia, il primo dopo lo scoppio della guerra civile: a bordo e' stato partorito un bimbo salvato assieme alla madre da un elicottero della Marina militare, decollato dalla nave Etna, la piu' vicina al natante alla deriva. Il neonato e la donna sono stati condotti nel poliambulatorio che la Regione ha attivato nell'isola, in serata saranno trasferiti nel Policlinico di Palermo. Un'altra donna in gravidanza, probabilmente etiope, ha invece perso il suo bambino. Appena giunta a Lampedusa è stata trasportata in un'ambulanza dove i medici che l'hanno visitata hanno subito constatato che il figlio era gia' morto. La donna invece sta bene e viene tenuta sotto osservazione.
Nei soccorsi sono state impegnate diverse unita' militari, in una corsa contro il tempo per evitare il naufragio della barca. A segnalare il parto avvenuto durante la navigazione sono stati alcuni profughi, che con un satellitare hanno contattato padre Mose' Zerai, il presidente dell'agenzia Habeshia, che si occupa di assistenza a rifugiati e richiedenti asilo. L'imbarcazione ieri sera aveva lanciato con un satellitare l'Sos dopo essere stata in un primo momento soccorsa da un'unita' della Nato che aveva poi ripreso le operazioni nell'ambito della missione ''Odissey Dawn''. I profughi, la meta' donne e bambini, hanno detto di essere in gran parte eritrei, somali, etiopi e alcuni provenienti anche dal Bangladesh.
Tra partenze e nuovi arrivi, a Lampedusa in questo momento ci sono oltre 4 mila migranti e in nottata si rischia di toccare di nuovo oltre quota 5 mila. Circa 2.500 extracomunitari ormai sono accampati per le strade di Lampedusa, in particolare nella collina che sovrasta la stazione marittima, in una sorta di mega-campo, dove gli stessi migranti hanno allestito tende di fortuna, costruite con ogni tipo di materiale racimolato in giro per l'isola. Nel centro di accoglienza ci sono invece circa 900 persone; donne e minori, un altro centinaio, si trovano nella Casa delle fraternita', mentre un gruppo di circa settanta migranti ha trovato posto nell'Area marina protetta. Un centinaio di minori sono stati sistemati nell'ex base Loran dell'Aereonautica militare, a Capo ponente, aperta oggi.
TENDOPOLI MANDURIA PRONTA, ARRIVANO 500 - E' praticamente pronta per accogliere gli oltre 500 immigrati che arriveranno a Lampedusa la tendopoli di Manduria allestita in meno di due giorni nell'area di un aeroporto militare dismesso lungo la strada per Oria. Secondo le previsioni, gli immigrati (547 in tutto), arriveranno domattina a Taranto a bordo di nave ''San Marco'' e da li' verranno trasferiti in pullman nel Centro di identificazione ed espulsione (Cie).
MIGRANTI MINEO, QUASI TUTTI HANNO CHIESTO ASILO - Si sono dichiarati quasi tutti rifugiati politici i circa 1.500 migranti che sono ospitati nel 'Villaggio della solidarieta'' allestito nel Residence degli aranci di Mineo. Alcuni di loro devono ancora essere sentiti preventivamente dalle forze dell'ordine. La loro posizione sara' successivamente vagliata da un'apposita commissione territoriale che nei prossimi giorni decidera' quale richieste di asilo concedere. Il presidente della commissione di Siracusa e' gia' giunto nel Residence per vagliare gli aspetti organizzativi. Dalla struttura mancano alcuni degli extracomunitari che hanno obbligo di rientrare ogni giorno entro le 8 di sera. Sono in tutto una quindicina quelli che non si trovano e che avrebbero intenzione di lasciare la Sicilia. Una parte di loro e' stata gia' rintracciata dalle forze dell'ordine. Chi si sara' allontanato arbitrariamente sara' immediatamente accompagnato in un Centro di identificazione ed espulsione, su disposizione della Questura di Catania.
FARNESINA-INTERNI, RIMPATRI SOLO SE FINANZIA UE - In relazione ad alcuni articoli pubblicati dalla stampa di oggi, che fanno riferimento ai cosiddetti rimpatri assistiti, il ministero degli Esteri e quello degli Interni precisano che si tratta di programmi internazionali già cofinanziati dall'Unione Europea e gestiti in particolare dall'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM). '' Vista la particolare situazione e la dimensione del fenomeno in atto, i suddetti programmi, che hanno lo scopo del reinsediamento dei migranti nelle loro aree di origine, saranno attivati solo in presenza di un finanziamento integrale da parte dell'Unione Europea''.
FRATTINI, PER 'DOTE' RIMPATRI C'E' FONDO UE - Uno "Stato può anticipare" i fondi ma "il rimborso finale spetta alla Commissione Europea che dispone di un fondo ad hoc". Così il ministro degli Esteri, Franco Frattini, spiega - intervenendo a Sky Tg24 - il meccanismo della 'dote' da mettere a disposizione di quegli immigrati che decidono, volontariamente, di tornare nel proprio paese. "L'Italia ha già attuato, negli anni passati, dei progetti di questo tipo verso gli immigrati di alcuni paesi dell'Africa Sub-Sahariana, come i nigeriani, ma in questo caso sono stati soldi anticipati dall'Unione Europea. E' possibile comunque che sia lo Stato ad anticiparli ma il rimborso finale - ha ribadito il ministro - spetta poi alla Commissione".
BOSSI, NON PAGHEREI, LI RIMANDEREI A CASA - ''Ma che pagare? Io non gli darei niente, li caricherei e li porterei indietro. E se tornano li riportiamo a casa ancora''. Cosi' il segretario della Lega Nord, Umberto Bossi, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano dell'idea di 'pagare' per il rimpatrio dei clandestini nel Mediterraneo.
CASINI, TUNISINI VANNO RISPEDITI AL MITTENTE - "Abbiamo sempre detto che i rifugiati, quelli che scappano dai paesi in guerra, vanno accolti, i tunisini non mi pare siano a rischio e vanno rispediti al mittente". Lo ha detto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, a margine della manifestazione del Terzo Polo, in corso a Milano, per la presentazione del candidato sindaco del capoluogo lombardo.
D'ALEMA, SIANO TUTTI RIFUGIATI NORDAFRICANI - ''Consideriamo i 20 mila ''provenienti in questi giorni dal Nord Africa ''tutti rifugiati: accogliamoli regolarmente e poi negoziamo il rientro in patria anche semmai assistito da noi, dal punto di vista economico''. E' la proposta lanciata dal presidente del Copasir, Massimo D'Alema, nel suo intervento alla prima conferenza nazionale sull'immigrazione del Pd. Gli immigrati dal Maghreb ''sono un piccolo problema per un grande Paese'', sottolinea D'Alema. E spiega: ''Non riesco a capire che senso abbia il dibattito se sono rifugiati o clandestini. La verita' e' che c'e' una battaglia culturale della Lega per considerali clandestini. Ma e' un'idiozia: una volta stabilito che sono clandestini che facciamo, li processiamo tutti?''. ''Il governo si appassiona a problemi che non esistono invece di fare cose elementari come predisporre l'accoglienza. Quando avremo avanti delle democrazie le scorciatoie securitarie non saranno piu' possibili: l'unica via e' quella della collaborazione'', aggiunge. ''Il solo fatto che qui si parla solo di questo mentre sta cambiando il mondo, e' il segnale di come sia basso il livello della vita politica italiana'', conclude.
MIGRANTI MINEO, QUASI TUTTI HANNO CHIESTO ASILO - Si sono dichiarati quasi tutti rifugiati politici i circa 1.500 migranti che sono ospitati nel 'Villaggio della solidarieta'' allestito nel Residence degli aranci di Mineo. Alcuni di loro devono ancora essere sentiti preventivamente dalle forze dell'ordine. La loro posizione sara' successivamente vagliata da un'apposita commissione territoriale che nei prossimi giorni decidera' quale richieste di asilo concedere. Il presidente della commissione di Siracusa e' gia' giunto nel Residence per vagliare gli aspetti organizzativi. Dalla struttura mancano alcuni degli extracomunitari che hanno obbligo di rientrare ogni giorno entro le 8 di sera. Sono in tutto una quindicina quelli che non si trovano e che avrebbero intenzione di lasciare la Sicilia. Una parte di loro e' stata gia' rintracciata dalle forze dell'ordine. Chi si sara' allontanato arbitrariamente sara' immediatamente accompagnato in un Centro di identificazione ed espulsione, su disposizione della Questura di Catania. Alcuni migranti che sono arrivati negli ultimi giorni sono stati visti a Mineo e la sera, quando era scattato l'orario di rientro, erano ancora in un bar: sono intervenuti i carabinieri che li hanno scortati fino al Villaggio della solidarieta'. Altri tunisini, intervistati stamane dalla Rai mentre si allontanavano dal villaggio, hanno dichiarato di volere prendere un treno a Catania per raggiungere i loro parenti che si trovano in Francia.
(Ansa)