Boss addestrava figlio 8 anni, Bombardieri, inquietante
Cronaca Calabria Reggio Calabria

Boss addestrava figlio 8 anni, Bombardieri, inquietante

mercoledì 4 settembre, 2019

REGGIO CALABRIA, 4 SETTEMBRE - "L'operazione odierna, condotta efficacemente dai carabinieri del comando provinciale, fa emergere uno spaccato inquietante di elevato allarme sociale su cui bisogna riflettere ben oltre le responsabilità penali". A dirlo il capo della Procura antimafia di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, partecipando alla conferenza stampa per illustrare i risultati dell'operazione condotta contro un gruppo di trafficanti di droga. "Questo ulteriore episodio del coinvolgimento in ambienti criminali e mafiosi di bambini di pochi anni - ha proseguito Bombardieri - conferma l'importanza dell'azione di sostegno del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria nei confronti di chi, donne o bambini, vuole distaccarsi da un modo di lutti e di violenza per provare a vivere una dimensione esistenziale diversa. A quel bambino, il padre, Agostino Cambareri, insegnava i comportamenti tipici della mafiosità, informandolo dei traffici di stupefacenti e delle armi, raccontandogli persino dei contrasti con altri sodalizi criminali". "Si tratta di un aggregato criminale - ha detto il maggiore Marco Vatore, comandante del Nucleo investigativo - ben organizzato e con interessi anche fuori dall'area di Gioia Tauro. Cambareri, in particolare, tirava le fila del gruppo e impartiva le direttive consigliando di mantenere costante il rapporto con gli spacciatori e anche di dilazionare i pagamenti dello stupefacente venduto. Una tecnica che consentiva a Cambareri e ai suoi complici di controllare le forniture sulle varie piazze dello spaccio ed evitando che i pusher si rivolgessero ad altri fornitori diversi da loro". "La spregiudicatezza criminale di Cambareri - ha detto il comandante provinciale dei carabinieri, col. Giuseppe Battaglia - è rilevata dallo sconcertante coinvolgimento nelle sue attività illegali del figlio di appena otto anni. Il bambino, non solo era messo a conoscenza delle situazioni criminali dal padre, ma viene indotto a prendervi parte con vivo compiacimento del genitore".


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