Bologna, verso una risoluzione il giallo di Via Vezza. La vittima si chiama Pietro Pinna
Cronaca Emilia Romagna

Bologna, verso una risoluzione il giallo di Via Vezza. La vittima si chiama Pietro Pinna

venerdì 17 settembre, 2010

BOLOGNA- Procede gradualmente verso una risoluzione il giallo di Via Vezza. L'esame autoptico, eseguito ieri dal medico legale Matteo Tudini e disposto dal pm di turno Giampiero Nascimbeni, ha escluso la presenza di segni di violenza sul cadavere rinvenuto all'interno del furgone parcheggiato nella via periferica del quartiere San Donato.[MORE]

Al momento l'ipotesi più plausibile, secondo quanto emerso dallo screening, è che il decesso sia dovuto ad un malore improvviso, tuttavia solo ulteriori esami tossicologici potranno escludere l'ipotesi di una morte violenta.

Secondo quanto riferisce la Procura, il cadavere trovato nel cassone del Ducato Fiat in avanzato stato di decomposizione sarebbe quello di Pietro Pinna, artigiano di 42 anni, originario di Oristano ma residente nel Bolognese.

Diversi sono gli indizi che avvalorano questa tesi. Il furgone dove è stato rinvenuto il cadavere è intestato allo stesso Pinna, inoltre è stata presentata una denuncia di scomparsa dal padre in Sardegna lo scorso 10 settembre, dopo che per due giorni i familiari non hanno avuto sue notizie.

L'unica cosa chiara è che in data 7 settembre l'artigiano era ancora vivo. Lo ha dichiarato un conoscente agli inquirenti, raccontando di aver bevuto in sua compagnia all'interno di un bar in zona San Donato. Quella sera Pinna era atteso a casa della compagna ma, visto lo stato di ebbrezza avanzato, ha detto all’amico che si sarebbe fermato a dormire nel furgone, cosa che, secondo quanto dichiarato dalla compagna ai carabinieri, accadeva ogni tanto.

Dalle testimonianze raccolte dai carabinieri della compagnia locale di Bologna, che nelle ultime ore hanno ascoltato amici e conoscenti della vittima, sembra che Pinna, stazza massiccia, oltre i cento chili, bevesse generalmente molto. Gli esami disposti dal magistrato - in particolare quello del Dna - dovranno fare luce sulla causa della morte e se l’alcol ha avuto o meno un ruolo decisivo nel decesso del 42enne, visto che non era affetto da nessun disturbo fisico.

M.R.


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