Bologna, furto di medicinali dopanti dalla farmacia dell'ospedale
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
BENTIVOGLIO (BOLOGNA), 6 LUGLIO 2014 - Il furto di medicinali dagli ospedali è un fenomeno sempre più diffuso e, soprattutto, in aumento. Solamente a Bentivoglio, nel 2014 sono stati realizzati due colpi nel deposito-farmacia dell'ospedale per oltre 200mila euro di farmaci. Una banda di malviventi avrebbe organizzato le razzie per entrare in possesso di prodotti utilizzati nel mondo del ciclismo al probabile scopo di doparsi e aumentare le proprie performance. Nello stesso periodo è stato colpito anche il ferrarese per un bottino di 40mila euro in medicine provenienti dall'ospedale Delta a Lagosanto, e altri 100mila al nosocomio di Cènto. A scoprire l'ammontare del danno è stato Galeazzo Bignami, consigliere regionale di Forza Italia. [MORE]
I furti che hanno lasciato il segno al nosocomio di Bentivoglio sono stati due, tra gennaio e marzo 2014. I malviventi si sono introdotti all'interno della cella frigorifera della farmacia forzando porte e finestre, e hanno portato via i medicinali con l'aiuto di alcuni sacchi. Le forze dell'ordine sospettano che la banda possa aver utilizzato un furgone frigorifero. Tra la fine di marzo e l'inizio di aprile è stato organizzato un terzo assalto, andato però a vuoto in quanto la farmacia dell'ospedale è stata spostata nei sotterranei della struttura sanitaria.
I “soliti ignoti”, una volta forzata la serratura per portare a segno il terzo colpo, si sono trovati davanti gli scaffali completamente vuoti, ma con i due furti precedenti il bottino era già di oltre 200.000 euro. Durante la prima razzia, avvenuta alla fine di gennaio, i malviventi avevano portato via i medicinali più costosi. La banda, ben organizzata, oltre i soliti farmaci antitumorali ha puntato sui prodotti dopanti utilizzati nel mondo dello sport. Secondo gli inquirenti la refurtiva potrebbe essere finita nell'Est Europa, per poi essere piazzati sul mercato nero in Italia, Germania, Spagna o Francia.
Stefania Putzu