Blitz del Nas nelle camere mortuarie italiane: 23 denunce

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Blitz del Nas nelle camere mortuarie italiane: 23 denunce. Riscontrate carenti condizioni igienico-sanitarie
ROMA, 18 MAR - Blitz dei carabinieri del Nas in 375 tra obitori e camere mortuarie italiane: trovate 85 irregolarità e sono state chiuse due strutture. Complessivamente, sono state denunciate all'autorità giudiziaria 23 persone e segnalate altre 78 alle autorità amministrative, tra dirigenti di strutture sanitarie ed ospedaliere e titolari di imprese funebri private per violazione della disciplina sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, per l'inosservanza della normativa anti-Covid e delle leggi regionali e di polizia mortuaria. Sono state contestate, in totale, 102 sanzioni penali ed amministrative.

Tra le irregolarità accertate dai carabinieri, 24 interessano l'inosservanza delle misure di contenimento della pandemia e della sicurezza degli ambienti di lavoro, dovuta alla mancata pulizia e sanificazione dei locali, all'assenza di percorsi separati per il trasporto delle salme e alla carente formazione degli operatori sul rischio da esposizione degli agenti biologici.

La maggior parte delle irregolarità (68) sono state appurate negli ambienti legati alla permanenza delle salme e al commiato in presenza dei familiari, mantenuti in carenti condizioni igienico-sanitarie, con distacco di intonaco, macchie di umidità e muffe, piastrellatura fessurata, mobili vecchi e arrugginiti. In situazioni particolarmente gravi sono stati riscontrati feretri lasciati per lungo tempo in ambienti promiscui in attesa di sepoltura o cremazione, false attestazioni di sepoltura di resti precedentemente riesumati, bare con perdite di liquidi e presenza di macchie di sangue.

Due sono stati i provvedimenti di chiusura di attività: una sala settoria nella camera mortuaria del cimitero di Cisterna di Latina e una ditta funebre di Sternatia (Lecce), che esercitava in condizioni di incompatibilità d'impresa (gestiva, contemporaneamente, anche un servizio di trasporto infermi).

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Scritto da Redazione

Giornalista di InfoOggi

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