Black bloc all'Expo: la procura di Milano apre un'inchiesta per devastazione
MILANO, 2 MAGGIO 2015 – Sono ingenti i danni provocati nel capoluogo meneghino dai black block che si sono uniti ieri alla manifestazione No-Expo programmata a Milano per il giorno dell’inaugurazione dell’Expo 2015.
I gruppi anarchici, sia italiani sia provenienti da Francia, Germania e Spagna, si sono intrufolati all’interno del corteo e hanno causato numerosi danni alla città, incendiando auto e cassonetti, devastando vetrine e negozi e lanciando bombe molotov contro le forze dell’ordine, costretti a lanciare circa 400 lacrimogeni. Dopo i gravissimi avvenimenti del pomeriggio di ieri, la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta per il reato di devastazione. [MORE]
Sulla vicenda, il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha dichiarato: "Un grande grazie alle forze dell'ordine e a tutto il sistema della sicurezza milanese: dal prefetto al questore e a tutti quelli che hanno cooperato. Hanno evitato il peggio con intelligenza e fermezza. La tattica di ordine pubblico adottata a Milano ha infatti evitato il peggio. La giornata inaugurale di Expo non è stata macchiata dal sangue né dei manifestanti né delle Forze dell'Ordine. E adesso massima durezza contro questi farabutti col cappuccio". Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha pronunciato una "ferma condanna della violenza teppistica" verificatasi ieri a Milano, "tanto più esecrabile in quanto rivolta contro un evento che ha come obiettivo la nutrizione del pianeta, la lotta alla fame e alla denutrizione e un ordine mondiale fondato su una maggiore equità tra Paesi ricchi e Paesi in via di sviluppo". Il Presidente della Repubblica ha inoltre espresso "piena solidarietà ai cittadini di Milano, vittime di pesanti danneggiamenti, e alle forze dell'ordine che hanno fronteggiato i violenti con responsabilità e grande senso del dovere".
Nel corso della giornata di ieri, sono rimasti feriti 11 appartenenti alle forze dell'ordine e 10 persone sono invece state sottoposte a stato di fermo e condotte in questura.
(foto www.ibtimes.co.uk)
Elisa Lepone
