Bimbo soffocato con la mozzarella: interrogati operatori e insegnanti, la famiglia è furiosa
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NAPOLI, 20 MARZO 2013 – La morte di Patrizio non lascia spazio alle parole: un assaggio alla sua mozzarella, il boccone che ha ostruito le sue vie respiratorie e, per il piccolo, non c’è stato più nulla da fare. Non riusciva a respirare Patrizio e le maestre non riuscivano ad aiutarlo: ci hanno provato, hanno tentato di soccorrerlo e hanno lanciato l’allarme per portare il bambino in ospedale, ma per Patrizio non c’è stato nulla da fare: tutti gli sforzi sono risultati inutili, il bambino non ha più ricominciato a respirare.
Furiosi i parenti del bambino, alcuni dei quali sono giunti in classe e hanno iniziato ad inveire contro le maestre presenti; la situazione è così rapidamente degenerata, al punto tale che è stato necessario l’intervento della polizia per calmare gli animi.[MORE]
Sono già in corso le prime indagini: alcune delle maestre sono state interrogate ieri dagli inquirenti insieme agli addetti alla mensa, mentre altre verranno interrogate nei prossimi giorni. Si rincorrono intentato le voci, le ipotesi, le accuse e le domande che per il momento restano senza risposta: come è andato di traverso quel boccone a Patrizio? Perché, con una farmacia e un ospedale nelle immediate vicinanze, i soccorsi sono arrivati così tardi? Perché a tentare di rianimare Patrizio e a portarlo poi in ospedale sono stati due coniugi proprietari di una pizzeria nelle vicinanze, allarmati dalle grida delle insegnanti, invece che chi di dovere? Perché all’interno dell’istituto non c’era nessuno preparato a far fronte alla possibilità che accadesse qualcosa del genere?
Tutte domande alle quali la tanto attesa autopsia sul corpo del bambino potrà, purtroppo solo in minima parte, dare una risposta.
(fonte corrieredelmezzogiorno.corriere.it)
(foto www.ilcittadinomb.it)
Elisa Lepone