Bill De Blasio a Grassano: bello trovare la forza nei nostri antenati

venerdì 25 luglio, 2014

Grassano 25 Luglio 2014- “E’ bello sentirsi a casa” così Bill De Blasio sindaco di New York ha salutato la piazza gremita di Grassano (Mt), il piccolo centro lucano che diede i natali a sua nonna materna, Anna Briganti, partita per l’America nel 1901 all’età di 22 anni dopo il matrimonio con un giovane di Sant’Agata dei Goti (BN). Quarto sindaco italo-americano, centonovesimo sindaco della grande Mela ma sicuramente il primo di origini lucane e da oggi anche cittadino onorario di Grassano, onorificenza conferitagli per l’occasione. Accolto nella Piazza dalla voce di Vittoria Siggillino, giornalista e cantante, che ha intonato l’inno americano e quello italiano aggiungendo emozione all’emozione. Le vacanze in Italia del neo sindaco neworkese, eletto lo scorso 6 novembre, con a seguito sua moglie Chirlane McCray ed i figli Chiara e Dante sono, dunque, innanzi tutto alla ricerca delle proprie radici. Radici mai dimenticate, anzi tramandate dalla mamma di Bill a cominciare dalle tradizioni enogastronomiche come lo stesso sindaco della grande Mela ha confermato. “Supplì di riso e parmigiana di melanzane, due piatti che come li cucinava mia mamma (che a sua volta le aveva imparate da mia nonna) non li ho mangiati mai da nessuna parte”. [MORE]Ed è su questo legame emozionale che si sono ritrovati il sindaco, Francesco Sanseverino di un paese di circa 5.500 abitanti e il sindaco della metropoli più importante al mondo di oltre 8 milioni di abitanti. Ma si sa le emozioni non hanno barriere di alcun genere e questo filo mai spezzato, il primo cittadino grassanese, ha chiesto pubblicamente che venga addirittura rafforzato. E Bill non ha esitato un attimo ricambiando la cortesia con un invito negli Stati Uniti ad ottobre in occasioni delle prossime colombiadi. Poi il primo cittadino della grande Mela ha presentato alla piazza la sua First Lady. “Nella mia famiglia le donne hanno avuto sempre un ruolo decisivo. Sono state sempre capaci, decise, determinate per questo ho scelto una compagna forte come Chirlane”. E poi ha presentato a tutti i cittadini, dal grande palco i suoi figli che con una battuta ha battezzato come figli grassanesi con un quarto di sangue lucano. E’ a questo punto che il sindaco di Grassano ha regalato al collega d’oltreoceano una chicca inedita fino a quel momento. Alcune ricerche storiche del paese hanno portato alla luce, pochi giorni fa, che il piccolo centro lucano fu colpito nel 1926 da un gravissimo lutto che colpì diverse famiglie. Padri che suonavano nella banda del paese che al ritorno da una serata furono coinvolti in un gravissimo incidente. Il loro mezzo finì in una scarpata e morirono, per l’appunto, quattro persone. L’amministrazione dell’epoca si attivò, allora per una raccolta fondi volontaria per sostenere le famiglie, alla quale partecipò anche dall’America, Anna Briganti. Dai registri, infatti, si evince che la signora Briganti spedì ben 10 dollari. Una cifra considerevole per l’epoca. Una notizia che naturalmente ha inorgoglito ed in cui ha ritrovato parte del suo Dna, l’uomo definito a New York “il sindaco degli ultimi” proprio per i suoi altissimi valori sociali e umanitari. Poi De Blasio e la sua famiglia sono stati accompagnati davanti alla casa della nonna, attualmente di proprietà di un’altra famiglia, dove qualche mese fa fu deposta una targa ricordo. Davanti a quella casa che Bill non aveva mai visitato (ed anche questa volta non è stato possibile aprirla), nonostante la porta chiusa è rimasto per una abbondante mezz’ora a fare foto e probabilmente a rivivere qualche ricordo che nei suoi racconti gli ricordasse quel posto. “E’ bello trovare forza nei nostri antenati ed in questo paese” aveva detto poco prima dal grande palco. E davanti a quella targa, lui stesso, togliendo dalle mani della sua fotografa personale la reflex ha voluto scattare una foto a tutta la sua famiglia. Una foto, non solo ricordo di una giornata che neanche un improvviso e violento acquazzone era riuscita a rovinare, e di un luogo ma il fotogramma da cui trarre emozione ed energia.
Anna Giammetta