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Berlusconi e il taglio per l'economia: "Via alle privatizzazioni per abbattere il debito"

Alessia Panariello
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Berlusconi e il taglio per l'economia: "Via alle privatizzazioni per abbattere il debito"
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ROMA, 21 GENNAIO - Silvio Berlusconi ha le idee chiare e spiega il suo piano per sistemare i conti dello Stato.[MORE]

"L'unico modo per abbattere il debito pubblico è un grande piano di privatizzazioni, per 5 punti percentuali circa, che insieme alla ripresa della crescita e all'avanzo primario nei conti pubblici determinato dall'aumento del gettito porterebbe a un rapporto debito/Pil vicino al 100% in 5 anni, con la relativa riduzione della spesa per interessi". Così il leader di FI, Berlusconi, in un'intervista al Corriere della Sera in cui assicura che il tetto del 3% nel rapporto debito/Pil verrà rispettato.

Al centro del programma di centrodestra la flat tax e il taglio della pressione fiscale: “ tagliare le tasse non è un costo, anzi un modo per incrementare il gettito dello Stato”. Citando Kennedy e Reagan ha continuato dicendo “E’ possibile che al principio ci sarà una riduzione del gettito, e poiché non vogliamo andare in deficit, abbiamo individuato delle coperture nella rimodulazione della marea di sconti fiscali e nell’emersione del sommerso favorita dalla semplificazione e dalla convenienza della del nuovo sistema. Potremo pagare meno anche perché pagheranno tutti”.

Poi, in vista del voto del 4 marzo, mette nel mirino i grillini: "Sono due facce della stessa medaglia, sono espressioni della condivisibile delusione e del legittimo disgusto per questa politica, e per questi politici, di molti elettori. Però sono due scelte che invece di risolvere i problemi li aggravano. Dalla crisi italiana si esce affidando il timone del Paese a persone serie, dotate di rilevante esperienza e di un progetto credibile". Sul fronte delle alleanze e sul candidato premier il Cavaliere non ha dubbi: sarà Forza Italia a indicare il nome.

Infine l'Europa. Domani Berlusconi incontrerà a Bruxelles i vertici dell’UE. "L'Europa deve tornare ad essere quel grande spazio di libertà — basato sulle radici greco romane e giudaico cristiane — che era nei sogni dei padri fondatori. Di essere orgogliosa della sua identità liberale e non succube delle regole ottuse e della burocrazia pianificatrice che oggi sembrano guidare molte scelte".

Fonte immagini: tgcom24.mediaset.it

Alessia Panariello

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Scritto da Alessia Panariello

Giornalista di InfoOggi

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