Eurobasket: Serbia troppo forte, Italia fuori ai quarti. Messina: "Orgoglioso dei miei ragazzi"
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ISTANBUL, 14 SETTEMBRE - L’Italia cade per il terzo Europeo consecutivo ai quarti di finale, stavolta sotto i colpi della Serbia. Finisce 83-67 per i serbi, che massacrano i ragazzi di Messina a rimbalzo (44-19), scavando il solco decisivo nel secondo quarto per poi gestire in scioltezza. Serbia pilotata da un fenomenale Bogdan Bogdanovic (22 punti, 6 rimbalzi e 4 assist) e Italia che rimane dunque ai bordi delle prime otto, mentre una generazione di azzurri si avvia verso il tramonto. [MORE]
Chissà se rivedremo tra quattro anni Datome, Belinelli, Hackett, Cusin e Gallinari (comunque assente in questo Europeo). Difficile, anche se un altro obiettivo incombe: le qualificazioni al Mondiale 2019 in Cina. È quindi già tempo di cominciare a lavorare seriamente a un ricambio che ancora non si vede. E forse questo è il vero problema.
LA PARTITA. Tagliare ossigeno ai lunghi della Serbia, difesa con cambi continui e il duo Cusin-Melli a far diga sul perimetro. È questo il piano partita. La Serbia ci casca e va sotto 7-2. Ma Djordjevic cambia in fretta: dentro Marjanovic, al posto di un Kuzmic non in partita e Italia che comincia a caricarsi di falli. Cusin va a sedere con due falli, altrettanti ne ha Filloy, nove sono quelli fischiati all’Italia e 10/10 ai liberi li fa la Serbia contro il 2/3 azzurro.
Italia ancora in partita, dunque, anche se Cusin ci complica la vita con un terzo fallo di frustrazione dopo un sottomano sbagliato. Entra Burns e lo fa nel modo giusto, firmando il - 2 (22-24) al 12'. Poi perdiamo un po’ il filo del match, concedendo troppo contropiede: quando Jovic stampa il +7 (32-25), Messina chiama timeout, ma sotto canestro la Serbia comincia a scavare un fosso: 19-7 il saldo dei rimbalzi, troppi secondi tiri fatturati dai serbi, che si portano a +11 (38-27).
Anche a far fallo è tutto inutile, perché dalla lunetta i nostri avversari non sbagliano un colpo: 16/16 e +11 (44-33) all’intervallo. Poi ci sgonfiamo anche là davanti, fallendo triple (0/7) e dando ai serbi l’assist per un contropiede sanguinoso. Lucic firma il +13 e Marjanovic il +14 (54-40) col rimbalzo serbo numero 28 (a 9).
Quando arriva una mini reazione con le seconde linee, l’arbitro giapponese Takaki Kato fischia un fallo tecnico alla panchina che ci toglie il possibile posssesso del - 6. Così Macvan ci castiga a ripetizione e la Serbia, alla terza sirena, è avanti 59-48. Quando risaliamo fino a - 8 (59-67), a Djordjevic basta rimettere in campo Bogdanovic per uccidere ogni speranza.
Claudio Canzone
Fonte foto: repubblica.it