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ROMA, 12 MARZO – Un’indagine di Bankitalia sui bilanci delle famiglie rivela che nel 2016, in Italia, una persona su quattro era a rischio povertà. La percentuale di individui con un reddito mensile minore del 60% di quello mediano (rappresentante il rischio di povertà ed equivalente a circa 830 euro) si è alzata dal 19,6% del 2006 al 23%, raggiungendo il massimo storico.[MORE]
Nel nord Italia la percentuale è quasi raddoppiata, passando dall’8,3% al 15%. Anche per gli immigrati il numero cresce: se nel 2006 era al 34%, nel 2016 si è arrivati al 55%.
Da quanto emerge dalla relazione di Bankitalia, in Italia il 5% della popolazione detiene circa il 30% della ricchezza complessiva, mentre il 30% delle famiglie più povere ne possiede l’1%.
Il reddito equivalente medio è cresciuto nel 2016 di circa il 3,5%, invertendo la fase di decrescita iniziata dieci anni prima. Tuttavia è aumentata anche la disuguaglianza: dal 2006 è cresciuta di 1 punto e mezzo in percentuale.
Infine, cala l’indebitamento delle famiglie italiane: nel 2008 la percentuale di nuclei indebitati era al 29% per poi decrescere fino al 23% nel 2014 e assestarsi al 21% nel 2016.
Danilo De Rosa