Bankitalia: tasse su casa, Italia "in linea alla media europea". Effetti scandalo Volkswagen
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ROMA, 29 SETTEMBRE 2015 – In audizione sulla nota di aggiornamento del Def 2015 davanti alle commissioni Bilancio di Senato e Camera, questa mattina, il vicedirettore generale di Bankitalia Luigi Federico Signorini ha sottolineato che l’«Italia è attualmente in linea con la media degli altri paesi Ue. Le abitazioni principali sono soggette a tassazione in tutti i principali paesi, in particolare in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna». Nell’Eurozona, ha spiegato, «le imposte ricorrenti sulla proprietà immobiliare si attestano all'1,5 per cento del Pil»; inoltre, le imposte sugli immobili sono «nella quasi totalità dei casi di esclusiva (o quasi) pertinenza dei governi locali».[MORE]
Secondo la Banca d’Italia, lo scenario delineato dalla Nota di aggiornamento al Def 2016 «appare sostanzialmente condivisibile», ma il piano fiscale del governo, che prevede l’abbattimento delle imposte sulla casa, sarà efficace - avverte - solo se permanente: «L'effetto dell'eliminazione della tassazione sulla prima casa - ha aggiunto il vicedirettore generale di Bankitalia - dipende dalla misura in cui essa sarà percepita come permanente, dal suo impatto sull'efficienza del sistema della finanza locale e sui servizi erogati dagli enti locali, dal miglioramento del clima di fiducia nelle prospettive future dell'economia che potrebbe essere indotto dall'aumento della spesa delle famiglie».
Luigi Federico Signorini ha poi affrontato la questione (“crash test”) che ha travolto il colosso Volkswagen: «All'incertezza presente sui mercati globali si è aggiunta negli ultimi giorni quella connessa con le possibili ripercussioni, difficili da quantificare, del grave scandalo Volkswagen sul settore dell'auto e sulle aspettative degli investitori e dei consumatori».
Un caso delicato, con aggravanti anche sotto il profilo morale, come ha ricordato il ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti, che dal canto suo condanna «la mancanza dell’etica del rispetto dell’ambiente», aggiungendo che «se ancora facciamo la truffa, piccola o grande che sia per eludere le regole che ci permettono di salvaguardare l’ambiente, vuol dire che siamo molto indietro, per questo dico che abbiamo bisogno di tutti, di cultura e di educazione».
Intanto, dalla nota casa automobilistica tedesca è arrivato l’annuncio del ritiro di circa 11 milioni di veicoli per sostituire così il software finito sotto inchiesta: «nei prossimi giorni» sarà inviata una comunicazione ai clienti interessati, secondo quanto reso noto dal nuovo amministratore delegato Matthias Mueller.
Domenico Carelli
(Foto: corriere.it)