Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
ROMA, 26 OTTOBRE – Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha in giornata indirizzato una missiva formale al Consiglio Superiore della Banca d’Italia. La lettera, nella quale viene per prassi indicato il nome proposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri come nuovo governatore dell’istituto bancario centrale, rappresenta il primo passo della procedura di nomina del più alto rappresentante di Palazzo Koch. Secondo quanto si apprende da Palazzo Chigi, in essa il Premier avrebbe proposto la riconferma del governatore uscente, Ignazio Visco. [MORE]
Il rinnovamento della carica è necessario dal momento che l’art. 19 l. 262/2005 (Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari) prevede che il mandato duri 6 anni e che sia rinnovabile una sola volta. Il governatore attualmente in carica, Visco, fu appunto designato 6 anni fa, il 20 ottobre 2011, dal Governo Berlusconi IV su parere favorevole espresso all’unanimità dal Consiglio Superiore della Banca d’Italia, in sostituzione dell’uscente Mario Draghi che di lì a poco sarebbe divenuto Presidente della Banca Centrale Europea.
La nomina del nuovo governatore, secondo quanto affermato dal Premier alcuni giorni fa, sarà ispirata alla “salvaguardia dell’autonomia dell’istituto”: le indiscrezioni secondo cui le affermazioni di Gentiloni sottintendevano l’intenzione del Consiglio dei Ministri di proporre la riconferma di Visco sono state dunque confermate. Negli scorsi giorni era stata ventilata anche l’ipotesi di una candidatura di Fabrizio Saccomanni, ex Ministro dell’Economia del Governo Letta ed ex direttore generale proprio dell’istituto di Palazzo Koch. Tuttavia, è possibile che dal SEBC (Sistema Europeo delle Banche Centrali) sia arrivata una spinta decisiva per la riconferma di Visco, il quale peraltro si trova da ieri a Francoforte per partecipare ad alcune riunioni del direttorio della BCE.
La riconferma dell’attuale governatore in carica non sarebbe ben vista da parte del Partito Democratico: il Presidente Matteo Orfini ha dichiarato che, pur garantendo di rispettare qualsiasi decisione che verrà presa da Palazzo Chigi, sarebbe piuttosto necessaria una scelta che assicuri discontinuità. Gli ambienti vicini al PD non avrebbero infatti digerito, in particolare, le conseguenze politiche la gestione della vicenda della Banca Popolare di Spoleto, che fu affidata nel 2012 al commissariamento di Bankitalia. L’istituto di credito spoletino sarebbe stato venduto al Banco di Desio e della Brianza sebbene vi fosse un'offerta più conveniente da parte di una banca di Hong Kong (offerta in realtà poi rivelatasi falsa nel corso delle indagini giudiziarie che ne seguirono, conclusesi con l’archiviazione delle accuse mosse ai commissari coinvolti).
È stato però soprattutto Matteo Renzi, nel corso delle ultime settimane, a caldeggiare più volte pubblicamente la scelta di non riconfermare Visco. In particolare, in collegamento con “Porta a Porta” dal treno “Direzione Italia” fermo nella stazione di Benevento, l’ex Premier ha spiegato che "in questi sei anni nelle banche italiane ci sono stati vari disastri. Spero che i prossimi sei anni siano migliori di quelli trascorsi, peggiori è un po' difficile. Il management in questi sei anni non è stato all'altezza, sfido a trovarne uno che dice il contrario. La commissione d'inchiesta accerterà com'è andata. Se il presidente del Consiglio decide di confermare Visco io non lo condivido, ma andiamo avanti lo stesso".
In questo clima rovente, alimentato dunque proprio dal suo partito di provenienza, il Premier avrà dovuto prendere una difficile decisione, effettuando l’ardua scelta per la proposta di nomina. Il contenuto della lettera inviata oggi, comunque, vale soltanto come indicazione preliminare non vincolante (benché chiaramente influente), dal momento che l'art. 19 comma 8 l. 262/2005 afferma che la nomina del governatore è disposta con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri stesso e sentito il parere del Consiglio Superiore della Banca d'Italia; lo stesso procedimento si applica anche per la revoca del governatore. In quest’ottica, il Consiglio Superiore di via Nazionale è stato convocato per domani mattina, alle 8:30, per esaminare la proposta formulata del Presidente del Consiglio ed esprimere il proprio parere.
Francesco Gagliardi
Fonte immagine: lastampa.it