Banche italiane, lo Stress Test le promuove
Economia Lombardia

Banche italiane, lo Stress Test le promuove

venerdì 15 luglio, 2011

Milano, 15 luglio 2011- Diffusi i tanto attesi risultati degli stress test sulle banche condotto dall'European banking authority, ente con sede a Londra, per valutare la capacità degli istituti di credito europei di resistere all'onda d'urto di ulteriori crisi. Confermando i pronostici le cinque banche italiane Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Ubi e Banco Popolare hanno superato il suddetto test.[MORE]


In particolare il livello di Core tier 1 (il quale viene calcolato utilizzando il capitale versato e le riserve che costituiscono i principali elementi patrimoniali di qualità primaria. Il totale di questi elementi al netto delle deduzione delle azioni proprie possedute, dell'avviamento, delle immobilizzazioni immateriali, delle perdite registrate in esercizi precedenti e in quello in corso costituisce il patrimonio di base o Core Tier 1) delle banche italiane ha registrato un valore superiore al minimo richiesto del 5%: Intesa Sanpaolo avrebbe al 2012 un core tier 1 dell'8,9%, Ubi Banca del 7,4%, Unicredit del 6,7%, Mps del 6,3%, il Banco Popolare del 5,7%.

Delle 90 banche europee testate, otto banche (cinque spagnole, due greche e una austriaca) sono state bocciate.


Soddisfazione per il risultato ottenuto è stata espressa dalla Banca d’Italia che dichiara «le banche coinvolte rappresentano oltre il 62 per cento del totale dell'attivo del sistema bancario nazionale. L'esercizio conferma l'adeguatezza della capitalizzazione delle banche italiane e la capacità di assorbire l'impatto di un ulteriore deterioramento delle attuali condizioni macroeconomiche e di mercato. Il coefficiente patrimoniale medio dei cinque gruppi risulterebbe del 7,9 per cento alla fine del 2012. Anche un forte inasprimento del rischio sovrano - conclude - non intaccherebbe la solidità delle banche italiane ».

 

I suddetti test hanno come finalità quella di di valutare le capacità di resistenza delle banche in uno scenario di circostanze ipotetiche avverse protratte per circa un biennio, al fine di verificare se le banche sono dotate di una sufficiente capitalizzazioni di base che, in riferimento a quanto stabilito dai criteri di Basilea III, dovrà aumentare.

Vista la natura dei suddetti test, che fanno riferimento a scenari ipotetici, sarebbe opportuno prendere i risultati con la dovuta cautela, non abbassardo mai la guardia.

 

Rosy Merola

 


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